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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Gennaio 2011 |
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UE PREMI AZIENDE ATTIVE
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Milano Regione Lombardia ha iniziato il 21 gennaio gli incontri pubblici che porteranno alla definizione di una proposta condivisa sulla Pac 2014-2020, da sottoporre all´attenzione dell´Unione Europea. Raccogliendo gli spunti del presidente Roberto Formigoni su una Pac che deve valorizzare la qualità, anche gli assessori ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci e all´Agricoltura, Giulio De Capitani, hanno portato il loro contributo alla riflessione. "La realtà delle aree protette in Lombardia - ha detto Colucci - è pari a oltre 710.000 ettari ovvero quasi il 30% del territorio regionale e, nelle sole zone a parco regionale, la superficie agricola arriva a quasi 200.000 ettari e quella forestale a quasi 140.000. Quindi circa il 65% di questa superficie è occupata dall´attività agricola e forestale". "La sola esistenza della attività agricola e forestale è per se stessa portatrice di effetti positivi - ha ricordato Colucci - e permette una più facile fruizione del territorio così come chiede l´Unione europea e come Regione Lombardia attua già da diverso tempo". Al presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena che ha detto "di vedere forti rischi per l´agricoltura con l´attuale impianto della futura Pac", l´assessore De Capitani ha offerto garanzie sull´impegno della Regione per la nuova Pac. "La Pac - ha detto De Capitani riprendendo le parole del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, presente al convegno milanese - è uno strumento potente, sia negli obiettivi sia nelle risorse che vengono messe a disposizione". "La Lombardia - ha ricordato l´assessore regionale all´Agricoltura - è la più importante regione agricola del Paese, un primato spesso poco conosciuto dai cittadini, che deve invece essere portato all´attenzione dell´opinione pubblica e dell´agenda politica nazionale". De Capitani ha quindi sottolineato che l´appuntamento di questa mattina "è stato il primo convegno di approfondimento organizzato da Regione Lombardia, ma certamente non sarà l´ultimo". "L´intero sistema rurale - ha aggiunto l´assessore - sente di essere in grado di dare un contributo sostanziale al benessere e alla qualità della vita di ciascuno di noi. Questa è la ragione per la quale oggi avviamo la discussione su come sarà la nuova Pac, e non se ci sarà una nuova Pac". "Ci troviamo davanti grandi sfide - ha continuato -, ma anche serie preoccupazioni, in particolare nelle modalità attuative. Ritengo che il principio della redistribuzione degli aiuti, della equità e congruità del sostegno comunitario a ciascuna azienda sia giusto e sacrosanto, ma deve a sua volta essere applicato in modo altrettanto equo e congruo, non dimenticando le aspettative degli Stati e delle Regioni che sono sovventori netti del bilancio comunitario". "Una redistribuzione radicale, importante ed improvvisa delle risorse comunitarie certamente non sarebbe a favore dell´Italia, così come non sarebbe a favore della Lombardia - ha ricordato De Capitani -. Ma non sarà penalizzando i modelli di agricoltura più intensiva e capitalizzata che produrremo più cibo sui terreni agricoli, sempre meno estesi, che abbiamo a disposizione". Sull´ottimizzazione nell´utilizzo di risorse più limitate, De Capitani si è detto favorevole "alla loro concentrazione a favore delle cosiddette ´aziende attive´, quelle più capaci di farle fruttare a vantaggio di tutti". "Voglio infine invitare tutti a un lavoro comune - ha concluso De Capitani -. Abbiamo bisogno di una posizione del settore agricolo italiano più semplice, cioè più unitaria, perché il cittadino contribuente potrebbe far fatica ad afferrare le ragioni di una divisione o di continui distinguo poco comprensibili e condivisibili". |
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