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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Gennaio 2011 |
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ASSOSEMENTI: PERDITE PRODUTTIVE IMPORTANTI NEL MAIS SENZA UNA SUFFICIENTE PROTEZIONE DELLA COLTURA
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“Il rispetto di una corretta tecnica agronomica e l’impiego di tutti i mezzi di difesa da patogeni e parassiti sono il presupposto per il successo produttivo ed economico di qualsiasi coltura. L’importante sperimentazione scientifica interregionale coordinata dall’Unità di ricerca per la maiscoltura di Bergamo del Cra, che è stata condotta in 65 località distribuite tra Lombardia, Piemonte e Veneto e che ha evidenziato una maggiore produzione media di circa 6 q/ha di granella a favore delle tesi conciate con uno dei prodotti insetticidi oggetto di sospensione dalle semine 2009, rispetto alle tesi non conciate, è una ulteriore conferma della validità di questi presupposti. Lo ha sottolineato Assosementi, attraverso il proprio Presidente Paolo Marchesini, intervenendo alla “Giornata del mais” organizzata quest’oggi a Bergamo dal Cra in collaborazione con la Regione Lombardia. “La coltura del mais è da tempo in grave sofferenza in Italia, tanto che dal 1994 ad oggi ha perso ben 450mila ettari, poco meno di un terzo della superficie coltivata. Andamenti stagionali non del tutto favorevoli, i prezzi di mercato bassi, i vincoli nelle rotazioni colturali ed infine una progressiva erosione delle rese, sono le principali cause – a giudizio di Assosementi – della disaffezione degli agricoltori verso la coltura. Anche il divieto di impiegare i concianti neonicotinoiti e le conseguenti difficoltà ed i maggiori costi economici ed ambientali per controllare le emergenze sanitarie, tra cui la diffusione della Diabrotica, hanno giocato un ruolo importante in questa involuzione”. “Siamo lieti che il lavoro dell’Unità di maiscoltura del Cra abbia definitivamente confermato l’importanza della concia ai fini di una corretta difesa della coltura e della produttività. Tocca ora alle Autorità individuare e stabilire le giuste condizioni per reintrodurre l’impiego dei concianti neonicotinoidi, in piena sicurezza, allineando l’Italia agli altri paesi europei maggiori produttori di mais. Le aziende sementiere hanno già dimostrato con il contributo dato alle prove sperimentali di Apenet del 2009 e del 2010 – aggiunge il Presidente di Assosementi – i miglioramenti qualitativi raggiunti nella tecnologia di applicazione dei concianti alle sementi. Confidiamo ora che la sperimentazione finale sulle seminatrici consenta di individuare senza ulteriori indugi le migliori modalità di semina del mais in pieno campo”. |
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