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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Gennaio 2011
 
   
  VEDERE IL FUTURO CON OCCHI NUOVI, PRESENTATO A BORGOTARO LO STUDIO SULLE PROSPETTIVE DEL DISTRETTO DEI MOTORINI ELETTRICI

 
   
   Parma, 26 gennaio 2011 - "Sono per lo sviluppo di questo comparto e perché si tenga aperto un tavolo che segua il percorso che abbiamo disegnato oggi. Se siete disponibili ad avviarlo la Provincia lo accompagnerà e lo seguirà, mettendo a disposizione i propri strumenti". E’ agli imprenditori del comparto dei motorini elettrici che il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli si è rivolto ieri mattina a Borgotaro nella sala riunioni della Comunità Montana, dov’è stata presentata la ricerca sulle prospettive del comparto dei motorini elettrici realizzata da Soprip su sollecitazione della Provincia: un’analisi approfondita di un settore rilevante per l’economia delle Valli del Taro e del Ceno, dove il cosiddetto Distretto dei motori elettrici conta 7 imprese nei Comuni di Varano, Borgotaro, Compiano, Bedonia e Varsi. Con Bernazzoli il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, l’assessore alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti, il presidente di Soprip Alessandro Cardinali, il presidente della Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno Luigi Bassi, Franco Amigoni, incaricato da Soprip di realizzare lo studio, e il responsabile dell’Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia Pier Giacomo Ghirardini. A ragionare degli esiti di uno studio molto atteso perché strategico per il futuro delle terre alte delle Valli del Taro e del Ceno c’erano in tanti: sindaci, aziende, rappresentanti delle categorie, sindacati, tutti interessati a come dare sviluppo a un comparto vitale per la montagna. "La montagna si salva – ha detto Bernazzoli - se si riesce a mantenere, riattivare e attivare imprenditoria privata. Le aziende di questo comparto hanno le caratteristiche di intelligenza, voglia di fare e attaccamento al territorio che è patrimonio importante. Certo ci sono dei limiti, ma io sono perché proviamo seriamente a giocare la scommessa dello sviluppo, imprenditori, forze sociali e istituzioni, insieme per un progetto da perseguire con coerenza". È questa in sostanza la sintesi dell’incontro, aperto dal presidente della Comunità Montana Luigi Bassi e da quello di Soprip Alessandro Cardinali. Entrambi hanno insistito sulla finalità dell’ analisi, nata all’interno delle misure del pacchetto anticrisi promosso dalla Provincia e realizzata da Soprip nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale – Asse 4 Leader: "Una ricerca fondamentale, realizzata proprio perché quello che a noi tutti interessa è la prospettiva, e l’avvio di un nuovo percorso che potremmo realizzare con le aziende". Lo studio è stato illustrato da Franco Amigoni, che ha parlato tra l’altro degli effetti della crisi sul comparto: "Il calo del personale è stato evidente: si è passati da 456 persone a 358. E ha riguardato soprattutto due imprese: l’Elettrogamma di Bedonia e la Valtaro Motori. Il calo è anche nel fatturato: nel 2005 il comparto arrivava a 23,6 milioni, diventati 32,7 nel 2007 e piombati a 19,9 nel 2009, con la crisi". Sette le aziende, in 5 Comuni delle due valli. Aziende che occupano soprattutto giovani, per lo più non laureati, il 70% donne. 39 anni l’età media. "Complessivamente il comparto degli apparecchi elettrici di precisione era uno di quelli su cui si stava caratterizzando la struttura produttiva della provincia, con 3.500 addetti. La crisi l’ha colpito, e inqueste aziende è arrivata prima per il rialzo del prezzo delle materie prime", ha spiegato il responsabile dell’Oml Pier Giacomo Ghirardini, intervenuto sugli aspetti occupazionali. "Nel 2009 c’è un calo, quasi un dimezzamento, delle assunzioni, poi da luglio 2009 a giugno 2010 c’è stata una ripresa che ha fatto ripartire anche l’occupazione. La ricetta per continuare? tecnologia, innovazione e formazione del capitale umano". Anche per Amigoni "Ora si sta registrando una sensibile ripresa. C’è un atteggiamento moderatamente positivo degli imprenditori", ha osservato, sottolineando che "il limite maggiore è costituito da una cronica sottocapitalizzazione e dalla mancanza di management specialistico". Per il futuro, per un futuro di sviluppo e non di arretramento, le parole chiave sono soprattutto quattro: innovazione, formazione, rete, management. "C’è la necessità – ha aggiunto Amigoni - di fare progetti concreti, di creare una rete innovativa fra le aziende, di incrementare il potere contrattuale delle imprese, di sperimentare management part time, di potenziare i compiti di facilitazione, di costituire una piattaforma sui temi della rete, di adottare una visione strategica aggiornata. E servono moduli formativi specialistici avanzati". Su questo, ha assicurato l’assessore provinciale alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti, la Provincia c’è: "L’innovazione è per noi la traccia fondamentale della formazione che andremo a fare nei prossimi 3 anni, ed è su questo che firmeremo l’accordo con la Regione che stiamo per siglare. Il nostro obiettivo è recuperare tutti i posti di lavoro di prima della crisi ed aiutare le imprese ad agganciare la ripresa attraverso i finanziamenti a progetti che guardano all’innovazione", ha affermato Amoretti, che ha rimarcato: "Fra lo scenario tracciato dall’analisi e la nostra azione c’è sintonia". Concretezza e gioco di squadra prima di tutto per il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari: "Occorre fare sintesi senza fughe in avanti, lavorare insieme, fare squadra, badare al concreto per dare prospettive al comparto. Ci siamo ritrovati dopo il "venerdì nero" che ha segnato la punta più profonda della crisi per questo comparto, nella stessa sala e con un sano spirito di competizione, e da qui è nata la spinta che ci ha fatto verificare lo stato dell’arte e disegnare la prospettiva futura. Oggi, in questo appuntamento che anticipa alcuni dei temi della prossima Conferenza provinciale per la montagna, diamo una risposta a quella spinta". Ampio il dibattito che ha seguito gli interventi, nel corso del quale è emerso soprattutto il tema dell’accesso al credito e dei rapporti con le banche. Da più parti si è sottolineata la necessità di "insistere perché gli istituti bancari collaborino".  
   
 

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