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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2011
 
   
  PORTO DI GENOVA: COBALTO 60 A VOLTRI. RADIAZIONI SOTTO CONTROLLO

 
   
  Genova, 3 febbraio 2011 - “Il rischio radiologico è irrilevante” anche se “nel punto di maggior emissione si sono rilevati parametri di radioattività massima”. Giuseppe Canepa presidente del comitato igiene sicurezza e responsabile del servizio ambiente e sicurezza dell’autorità portuale ha letto gli elementi di conoscenza forniti dalla prefettura di Genova ai commissari provinciali della V commissione ambiente, presieduta da Sonia Zarino, preoccupata per le conseguenze sulla salute a causa del container radioattivo ad alta emissività stoccato nell’area del sesto modulo del Vte a Genova Voltri. Alla presenza dell’assessore provinciale Alberto Corradi, Canepa e Marco Calimero, tecnico dell’Arpal, hanno risposto poi al fuoco di fila dei commissari. Spanò (Verdi), Ferretti (Idv), Pernigotti (lista Biasotti), Farina, Tassi, Vaccarezza (Pdl), Fraccavento (Sel), Pastorino (Prc), Oliveri (Misto), Chiantia, Pedroni (Pd) hanno posto quesiti sui tempi di risoluzione del problema, sulla pericolosità per gli addetti venuti a contatto e gli sportivi che frequentano il canale di calma, sull’effettivo raggio di contaminazione, sull’iter seguito. I due esperti hanno precisato che il cobalto 60, che si trova all’interno del container parzialmente schermato da fili di rame, proviene dall’Arabia Saudita ed è probabilmente un residuo, non ancora esausto, di lastre radioattive usate in siderurgia. Dagli esami eseguiti nessun lavoratore ha subito esposizioni superiori a 1 millisivert/anno, a fronte di una soglia di 20 millisievert. Il sistema di contenimento, ancora da completare con lastre metalliche, di acqua e calcestruzzo ha ridotto da 230 metri a 20/30 metri il raggio di rischio sui fronti più esposti e questo esclude ogni pericolo sia per i cicloamatori della pista del canale di calma che i canottieri che vogano a mare. All’esterno del contenitore non c’è contaminazione. I tempi di conclusione della bonifica non sono ancora certi, ma sicuramente più brevi dei quattro cinque mesi paventati dal consigliere Angelo Spanò. I commissari della provincia hanno chiesto anche cosa s’intenda fare per il futuro. Canepa ha assicurato che, già oggi, tutti i container ferrosi sono controllati, e che l’autorità portuale pensa di estendere il monitoraggio a tutti i container, non solo come già deciso a quelli diretti verso i porti Usa. Ha ricordato che le leggi internazionali sulla sicurezza della navigazione non permettevano un immediato rinvio al mittente del carico, senza prima bonificarlo, e che controlli a bordo, seppure allo studio al momento non sono previsti e difficilmente efficaci per lo stivaggio dei contenitori. Se l’evento, il secondo di questo livello accaduto sinora in Italia, si fosse verificato a Genova anziché a Voltri, il container sarebbe stato stoccato in una delle molte gallerie inutilizzate. Il costo della bonifica sarà messo in conto alla società di Jeddah che ha spedito il carico. Per questo il ministero degli esteri ha già contattato l’ambasciata in Arabia. Anche se al momento la procura ha aperto un’indagine contro ignoti.  
   
 

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