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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Febbraio 2011 |
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AGRICOLTURA FVG: MODELLI DI RIPRESA E NUOVI FINANZIAMENTI
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Majano (Ud) - La Regione, stante la situazione economica generale, non si limita a predisporre strumenti di sostegno per le aziende agricole a fronte della crisi, ma sta valutando le strategie necessarie per perseguire con esse il cammino della ripresa e dello sviluppo. Lo ha dimostrato il 6 febbraio, nella sede municipale di Majano, l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, nel corso di un incontro con gli agricoltori della zona collinare, svoltosi nella sala consiliare del Comune. Dopo il saluto del sindaco, Claudio Zonta, introdotto dall´assessore comunale, Stefano Tuti, Violino ha sviluppato una minuziosa analisi sul settore primario nel Friuli Venezia Giulia. Partendo dalla considerazione che, dagli anni del ´boom´ economico del Paese, gli anni 60, quando in agricoltura era occupato il 45 per cento della popolazione, si è passati agli anni dei grandi riordini fondiari, nel dopo terremoto del 1976. Quando i cittadini occupati in agricoltura erano il 30 per cento, ma la Regione disponeva per il solo comparto rurale di ben 450 miliardi di lire. Per arrivare ai giorni nostri: il 2 per cento della popolazione lavora in agricoltura, mentre l´Amministrazione dispone di soli 50 milioni di euro per il settore primario, le foreste, i parchi. Secondo l´assessore, questa progressiva destrutturazione del mondo rurale fu dovuta nella prima fase alle opportunità offerte dagli anni ´70 dall´industria manifatturiera. Successivamente al progresso culturale della popolazione con opportunità di lavoro diversificate. Quindi a una sorta di autoemarginazione dell´agricoltura dal sistema economico e sociale. Dovuta forse anche al frazionamento dell´associazionismo del mondo contadino. Del quale, però, la comunità deve avere la più alta considerazione in conseguenza del ruolo determinante che esso svolge a favore dei cittadini, fornendo beni essenziali per l´alimentazione e preservando il territorio, ove le attività agricole sono ancora praticate, dal dissesto. Occorre dunque, secondo Violino, che il mondo rurale si riscatti, e ritrovi un´autostima che sia in linea con le reali potenzialità che l´agricoltura del Friuli Venezia Giulia può ancora esprimere. Deve per questo fare sistema, e trovare strategie e ricette che valorizzino le carature già esistenti sul territorio. Ecco la ricetta ipotizzata: filiera corta dei prodotti, qualità, esaltazione delle peculiarità e della provenienza locale. Vanno altresì educati i consumatori a selezionare all´acquisto i frutti del lavoro della nostra terra. Non solo perché più facilmente controllabili, genuini e di pregio, ma in quanto, attraverso essi si sostiene l´agricoltura locale. La quale potrà trarre anche da segnali di questo genere da parte dei mercati di collocazione dei prodotti lo stimolo a rigenerarsi, divenendo protagonista del rinascimento della nostra civiltà contadina. Violino ha quindi citato, con la collaborazione di Serena Cutrano, responsabile del settore finanziario della direzione centrale delle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, lo stato dell´arte dei fondi che la Regione ha erogato e sta per erogare agli agricoltori, attraverso gli strumenti del bilancio dell´Amministrazione, del Piano di Sviluppo Rurale, e del Fondo di Rotazione. E ha altresì anticipato che il prossimo 15 febbraio saranno presentati i nuovi bandi per l´accesso ai benefici previsti dalla Misura 121 del Piano di Sviluppo Rurale. Saranno rivolti al settore lattiero-caseario. Ma finanziamenti saranno assegnati anche alle aziende zootecniche situate nelle zone vulnerabili dalla presenza di nitrati; nonché per la forestazione di terreni agricoli e per il rimboschimento; e per le energie da fonti rinnovabili. Nel corso del dibattito sono infine stati trattati ulteriori temi: dalle problematiche irrigue dell´area collinare, alla crisi del ricambio generazionale nelle aziende rurali, all´esigenza di creare nuovi modelli associativi tra gli agricoltori che possano favorire la coesione del mondo agricolo. |
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