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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Febbraio 2011
 
   
  L’AGRICOLTURA VENETA SCEGLIE IL SUO FUTURO

 
   
   Venezia - Venerdì 11 febbraio, il mondo dell’agricoltura veneta formalizzerà le sue scelte per il futuro. Lo farà nel corso della giornata conclusiva della Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, un percorso che è iniziato nell’ottobre scorso ed è proseguito con il lavoro di seminari tematici aperti al contributo di istituzioni e cittadini tramite Internet. La Conferenza si svolgerà alla Fiera di Padova, con inizio alle 9,30, e formulerà l’Agenda delle priorità strategiche regionali fino al 2010. “Quello che ci attende è in ogni caso un futuro di azioni condivise all’interno di un percorso concordato tra sistema economico agricolo produttivo e istituzioni – ha affermato Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto – ma anche di una diversa considerazione culturale per il settore, che è parte fondamentale e strategica della nostra società per i molteplici ruoli, anche di tipo pubblico, che svolge”. “Ci serve un’agricoltura veneta, fatta di qualità, tipicità, organizzazione e ogni altro elemento di concorrenzialità che possa contrastare i tentativi della mondializzazione di imporre l’omogeneità senza provenienza al prezzo più basso, secondo una logica che inquadra l’agricoltura tout court dentro l’economia e non con le sue connessioni con il territorio. L’agricoltura è come l’ambiente: non si può speculare e monetizzare tutto se vogliamo evitare danni irreparabili e conservare le risorse per le future generazioni”. “Dai lavori conclusivi ci aspettiamo proposte e progetti – ha detto ancora Manzato – che possano essere strumenti per la redditualità delle aziende e per una alleanza sempre più forte con i consumatori, i due estremi che oggi sono i più indifesi della filiera agroalimentare. Le nostre aziende devono poter oltrepassare le scadenze dell’attuale politica europea, alla quale chiediamo di diventare lo scudo del territorio, di chi lavora la terra e di chi consuma, senza trincerarsi dietro burocratici distinguo”.  
   
 

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