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Notiziario Marketpress di
Giovedì 30 Novembre 2006 |
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MILANO, PROSEGUE L´ATTIVITA´ DEI CUSTODI SOCIALI
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Milano, 30 novembre 2006 - Gli oltre 24. 000 anziani, soli e bisognosi, che vivono nelle case popolari di Milano e che negli ultimi due anni sono stati assistiti dai custodi socio sanitari, continueranno ad esserlo fino a settembre del prossimo anno. La Giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli, la prosecuzione del progetto. I custodi sanitari sono attivi in una decina di zone di Milano: Quarto Oggiaro, Baggio, Morgantini, Barona, Lorenteggio, Primaticcio, Stadera, Niguarda, Corvetto, Forlanini. "Diamo continuità - sottolinea l´assessore Gian Carlo Abelli - a una sperimentazione che si è dimostrata essere un efficace strumento per prevenire e affrontare le situazioni di disagio, in ogni momento dell´anno e in particolare in situazioni climatiche eccezionali, periodo particolarmente critico per le persone anziane, soprattutto se sole". "Il custode socio sanitario - prosegue Abelli - si è rivelato una figura in grado di intercettare il bisogno prima che diventi cronicità e di essere il perno di collegamento tra le realtà sanitarie, quelle socio sanitarie, sociali e informali (come ad esempio le associazioni di volontariato, vicinato, reti amicali e parentali, parrocchie, ecc)". Il progetto sperimentale - nella cui realizzazione sono coinvolti anche il Comune di Milano, l´Asl Città di Milano, l´Aler e la Fondazione Don Gnocchi Onlus - può contare sui finanziamenti che provengono in parte dal settore Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia (1. 100. 000 euro), dalla Fondazione Cariplo (400. 000 euro) e da uno sponsor privato: la società Jt International Italia srl disponibile a stanziare 400. 000 euro. Grazie all´attivazione di nuove risorse, per la prima volta quest´anno, il progetto potrà fare a meno del contributo del Ministero della Salute. L´elemento fortemente innovativo e il vero motore di questa sperimentazione si è dimostrata essere la postazione Cot (Centrale Operativa Territoriale), costituita dai custodi socio sanitari e dai portieri degli stabili interessati. Essa coordina tutta l´attività di aiuto, sia in forma diretta sia attraverso l´utilizzazione della rete dei servizi presenti sul territorio. Ogni custode socio sanitario coordina di norma tre o quattro portieri sociali e il personale qualificato che opera a diretto contatto con l´anziano. Questo personale opera, in collaborazione con i portieri dei caseggiati, per individuare, segnalare e risolvere, anche con l´aiuto della rete dei servizi territoriali, le situazioni di maggior bisogno e difficoltà in cui si vengono a trovare gli anziani. Agli anziani sono stati offerti vari sevizi: colloqui, incontri, contatto con i parenti e coi vicini di casa, accesso ai servizi sociosanitari, accompagnamento dell´anziano a fare acquisti e visite mediche, disbrigo di pratiche, acquisto farmaci, igiene ambientale e personale. . |
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