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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Febbraio 2011
 
   
  EMILIA ROMAGNA: GLI SPAZI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE IN REGIONE

 
   
   Bologna, 17 febbraio 2011 – Una fotografia dei 1478 spazi di aggregazione giovanile (Sag) presenti in Emilia-romagna, che coinvolgono ogni giorno circa 38mila ragazzi. Una rete di polisportive e associazioni culturali (le due tipologie di spazio più frequentate), centri sociali, Informagiovani e oratori parrocchiali (i più diffusi a livello territoriale) che la Regione sosterrà anche nel 2011 con risorse per oltre 1,8 milioni di euro, destinate in parte (un milione di euro) agli enti locali per la manutenzione e le attrezzature delle strutture di proprietà pubbica; in parte (820mila euro) per le attività di soggetti sia pubblici che privati rivolte ai ragazzi. Il censimento della rete degli spazi di incontro e intrattenimento per adolescenti e giovani tra i 13 e i 34 anni, realizzato all’interno dell’accordo di programma quadro “Giovani Evoluti e Conspevoli (Geco)”, cofinanziato dalla Regione Emilia-romagna e dal Ministero della Gioventù, è stato illustrato dall’assessore regionale allo Sviluppo delle risorse umane, Organizzazione e Progetto giovani Donatella Bortolazzi. “E’ la prima mappatura di tutti gli spazi di aggregazione dell’Emilia-romagna – ha detto Bortolazzi - in cui i giovani si ritrovano e svolgono attività e ci permetterà di indirizzare al meglio le risorse disponibili. Le garantiremo anche in futuro investendo secondo le linee della legge 14/2008 in materia di nuove generazioni. Sia negli spazi dove c’è la presenza degli educatori, sia in quelli autogestiti il protagonismo e la responsabilità giovanile devono emergere sempre di più perché sono d’aiuto ai ragazzi anche per trovare uno sbocco di lavoro futuro”. La ricerca sugli spazi di aggregazione giovanile ha monitorato una rete di realtà eterogenee: dai centri giovanili alle associazioni culturali, dalle polisportive agli Informagiovani, dai centri monotematici agli oratori delle parrocchie, che rappresentano la tipologia di spazio maggiormente diffusa sul territorio (25,1%): insieme alle associazioni culturali (21,4%) e ai centri di aggregazione (14,3%) coprono oltre il 60% del panorama regionale. Sono però le polisportive e le associazioni culturali ad attrarre il maggior numero di utenti giornalieri (rispettivamente 34 e 28 rispetto alle presenze medie quotidiane di 25 ragazzi). Il frequentatore tipo delle strutture è in prevalenza maschio (60,5%), sotto i 18 anni (60,2%), soprattutto assiduo presso associazioni sportive e culturali. Per l’intero territorio emiliano si stima un’utenza complessiva giornaliera di 38.000 giovani, di cui circa 5.000 sono ragazzi immigrati o stranieri, soprattutto maschi. Gli spazi di aggregazione sono concentrati soprattutto nei centri urbani, lungo la via Emilia, sulla costa adriatica e nei comuni ad alto dimensionamento demografico. Ospitati in ambienti adeguati e locali stabili, con una dotazione di attrezzature per lo più soddisfacente, gli spazi giovanili ricorrono prevalentemente a sovvenzioni pubbliche e all’autofinanziamento. Hanno strutture organizzative complesse e sono in maggioranza gestiti dal privato e dal privato sociale tramite convenzione con la pubblica amministrazione. Su 1478 spazi di aggregazione giovanile censiti in Emilia-romagna, 156 (il 10,6%) sono a Bologna e provincia, 220 (14,9%) nel modenese, 255 (17,3%) a Reggio Emilia - la provincia più ricca di spazi dedicati ai ragazzi -, 111 (7,5%) a Parma, 81 (5,5%) a Piacenza, 143 (9,7%) nel ferrarese, 198 (13,4%) nel forlivese e cesenate, 155 (10,5%) a Ravenna, 159 (10,8%) nel riminese. A Bologna e provincia 156 spazi di aggregazione giovanile - A Bologna si concentrano più della metà dei 156 centri della provincia (9 sono a Imola): i centri giovanili tradizionali sono la maggioranza (21,8%), seguiti da associazioni culturali (21,2%) e polisportive (16%). Si tratta di luoghi di aggregazione consolidati (il 75% opera da oltre 5 anni), ma il panorama è vivace: ne sono nati 13 nell’ultimo anno. Gli spazi giovanili sono spesso gestiti dal privato o dal privato sociale (76%), dotati di locali stabili (93%), con un’utenza giornaliera piuttosto elevata (fino a 30 ragazzi al giorno per il 55% degli spazi), prevalentemente maschile e concentrata nelle due fasce dei minori di 13 anni e degli over 30. I luoghi più frequentati sono le polisportive e le associazioni sportive. In metà dei centri censiti, l’accesso è libero. Tra le attività culturali-ricreative svolte ben il 55% è legato alla musica. In provincia di Bologna la mappatura dei Sag è tuttora in corso di integrazione. Le risorse regionali destinate ai giovani - Dei 1.820.000 euro stanziati dalla Regione per il 2011, un milione è destinato agli enti locali come spese di investimento per la manutenzione e l’adeguamento delle strutture di aggregazione giovanile di proprietà pubbica e per la dotazione di attrezzature e tecnologie, mentre i restanti 820.000 euro serviranno a sostenere le attività territoriali di enti locali e soggetti privati che favoriscono l’aggregazione sociale, le esperienze di autogestione di associazioni e gruppi informali, la promozione di una cittadinanza attiva e di una cultura della legalità tra i ragazzi. Dal 2007 al 2010 sono 452 i progetti finanziati (218 interventi strutturali sugli spazi e 234 progetti di attività) per un totale di 7,8 milioni di euro. Nel dettaglio, gli interventi di manutenzione e adeguamento di spazi giovanili sono stati sostenuti dalla Regione con 4.626.941 euro: un terzo circa del costo complessivo di quasi 13 milioni di euro. Per i 234 progetti di attività rivolte ai giovani, realizzate da soggetti pubblici e privati tra il 2007 e il 2010, sono state investite complessivamente risorse per quasi 3.200.000 euro, a copertura di costi pari a poco più di 9 milioni. Il report regionale completo è consultabile all’indirizzo: http://www.Regione.emilia-romagna.it/    
   
 

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