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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Febbraio 2011
 
   
  AL TEATRO SMERALDO ENRICO BRIGNANO IN “SONO ROMANO MA NON E’ COLPA MIA”

 
   
  Milano, 21 febbraio 2011 - Enrico Brignano e torna in scena con lo spettacolo “Sono Romano Ma Non E’ Colpa Mia” dal 1 al 13 marzo al Teatro Smeraldo di Milano e dal 12 aprile al Palalottomatica di Roma. “Sono Romano ma non è colpa mia” è uno spettacolo che già ottenuto uno strepitoso successo, con 43 serate e oltre 100.000 spettatori nel 2010. Uno show che dà voce a sentimenti ed emozioni, nel quale Brignano riflette ad alta voce, dà corpo ai ricordi di famiglia ma di una famiglia allargata, che risalendo di nonno in nonno, arriva fino a nonno Romolo, primo re di Roma. Ma fuori dal nido degli affetti familiari, anche di quelli più lontani nel tempo, ce n’è per tutti, nessuno escluso: tempo di bilanci, di riflessioni e di speranze per il futuro, con un’ispirazione sempre educata a volte surreale e mai volgare, con uno spettacolo che ha come unica grande pretesa, quella di far trascorrere una serata divertente. Nei suoi esilaranti monologhi, l’Artista mette alla berlina vizi e virtù degli uomini di oggi, dalle paure alle manie che ciascuno serba in cuore: un viaggio tra le piccole e grandi nevrosi degli italiani. Ma in questo viaggio fortunatamente viene in soccorso, anzi in “Pronto soccorso” la risata come un sorso d’acqua fresca, capace di mandar giù e per un attimo far dimenticare qualsiasi boccone amaro. Una pausa di serenita’, una pausa di buonumore. “Sono romano ma non è colpa mia” perché abitare nella capitale comporta una responsabilità non indifferente: saper far meglio di chi è venuto prima di noi, molto prima di noi. Con l’aiuto e la maestria delle musiche e dell’orchestra diretta dal maestro Federico Capranica, Enrico Brignano vi accompagnerà tenendovi per mano attraverso i monumenti e i ruderi dei suoi pensieri. Uhm…qui gatta ci cova… Che cosa ha combinato? Da quale tremenda accusa cerca di difendersi? Siamo andati a scartabellare fra gli atti del processo teatrale: La lista delle accuse è lunga: Discendenza colposa da Romolo e Remo, nascita abusiva in città eterna (Roma), Vilipendio alla lingua italiana, Favoreggiamento del dialetto romanesco e Interesse privato in atti teatrali. Brignano si difenderà con l’ironia che lo contraddistingue e in una scoppiettante arringa difensiva, farà rivivere la storia della città eterna dalla fondazione fino ad oggi. Enrico non risparmia nessuno, nemmeno se stesso; racconta la sua adolescenza, le feste in garage, il primo amore, una parentesi sentimentale dove Enrico sa’ essere persino romantico. Alla sua prima fiamma: Diana, dedica una delicata e struggente canzone d’amore. E di nuovo indietro nel tempo, sottolinea la differenza del suo, con gli altri popoli meno paciosi e più propensi alla rivolta verso il potere, facendo una esilarante carrellata fra i più famosi rivoluzionari della storia Robespierre, Che Guevara, Lenin e Mao Zedong. Brignano fonde meravigliosamente difesa e accusa, in un racconto teatrale, armonico e pieno di divertimento. Non cerca assoluzioni …lui discendente di Romolo e Remo, chiede solo le attenuanti generiche…anzi genetiche! Il Dna non è acqua e “le origini non sono bruscolini, sono il principio di tutti li destini.” Se il destino di Brignano è quello d’essere Romano fino al midollo, il destino del suo pubblico è quello di divertirsi.  
   
 

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