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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Febbraio 2011
 
   
  UNA SOFISTICATA TECNOLOGIA SVELA IL MISTERO DIETRO I COLORI DI VAN GOGH

 
   
  Bruxelles, 23 febbraio 2011 - L´arte di Vincent van Gogh è più spenta di quanto non fosse prima ma nessuno è stato in grado di capire il perché, fino ad ora. Un team internazionale di ricerca ha scoperto che la luce del sole è potenzialmente responsabile di innescare una reazione chimica nel colore giallo cromo usato dal maestro olandese del post-impressionismo, trasformandolo in un marrone spento. I risultati sono stati presentati sulla rivista Analytical Chemistry. Coordinati da esperti provenienti da Belgio, Italia e Paesi Bassi, i ricercatori hanno usato un microscopio a raggi X ultra sensibile del Laboratorio europeo delle radiazioni al sincrotrone (Esrf) in Francia e dell´elettrosincrotrone tedesco (Desy), nonché radiazioni infrarosse, elettroni e raggi X presso le Università di Anversa (Belgio) e Perugia (Italia) per rivelare come i brillanti colori gialli dei dipinti più famosi di van Gogh, e di altri artisti del 19° secolo, siano diventati smorti e si siano sbiaditi col passare del tempo. La loro ricerca suggerisce di proteggere il più possibile le opere dai raggi ultravioletti (Uv) e dalla luce del sole. "Per gli italiani la conservazione dei capolavori è sempre stata importante," spiega l´autrice principale dell´articolo, Letizia Monico dell´Università di Perugia. "Sono lieta che la scienza abbia adesso fatto un po’ di chiarezza in questo problema che è un rompicapo per tanti musei," aggiunge la Monico, una dottoranda e chimica italiana che ha lavorato per un anno con Koen Janssens, il ricercatore principale di questo studio, presso l´Università di Anversa in Belgio. L´uso di strumenti innovativi ha aiutato il team a fare luce su questo affascinante mistero. Usando un fascio di raggi X di dimensioni microscopiche, hanno rivelato una complessa reazione chimica che avviene nel sottilissimo strato dove la pittura viene a contatto con la vernice. Gli esperti dicono che la luce del sole può penetrare solo per un paio di micrometri all´interno della pittura, ma in questo piccolissimo spazio, induce una reazione chimica prima sconosciuta, trasformando il pigmento giallo cromo in marrone. Il risultato è che la composizione originale cambia. Vincent van Gogh (1853-1890) era un precursore e scelse di usare colori che esprimessero umori ed emozioni, invece di usarli in modo realistico. Il giallo cromo, per esempio, gli permetteva di ottenere l´intensità della sua serie di Girasoli, affermano i ricercatori. Si sa da tempo che la pittura giallo cromo si scurisce sotto la luce del sole. Non tutti i quadri però vengono colpiti e la velocità alla quale questo fenomeno avviene varia. Verso la metà del Xx° secolo, a causa della tossicità del giallo cromo, gli artisti trovarono nuove alternative. Van Gogh però era costretto a lavorare con quello che aveva a disposizione. Il giallo cromo è utile per la conservazione e sta tornando in auge. Il team ha quindi usato un metodo in due fasi per risolvere questo mistero. Inizialmente hanno raccolto campioni da 3 tubetti di pittura storici, invecchiandoli artificialmente per 500 ore per mezzo di una lampada a Uv. Si sono concentrati su un campione derivato da un tubetto di pittura appartenuto al pittore fauve fiammingo Rik Wouters (1882-1913). Questa analisi fatta con metodi all´avanguardia ha rivelato che lo scurirsi dello strato superiore è connesso alla perdita di cromo nel giallo cromo, da Cr(vi) a Cr(iii). Il team ha riprodotto inoltre il colore giallo cromo di Wouters e ha scoperto che la luce Uv potrebbe provocare un effetto scurente. La seconda fase si è basata sull´uso degli stessi metodi per valutare campioni derivati da zone colpite dal fenomeno nei dipinti di van Gogh: Veduta di Arles con iris (1888) e Banca della Senna (1887), attualmente esposti presso il Museo van Gogh di Amsterdam. Lo studio ha suggerito che la reazione di riduzione da cromo (Cr)(vi) a Cr(iii) è avvenuta in entrambi i quadri di van Gogh. Il fascio di raggi X microscopico ha inoltre indicato che il Cr(iii) era particolarmente prominente in presenza di composti chimici che contenevano bario e zolfo. Il team crede che la tecnica di van Gogh di mischiare il colore bianco e il colore giallo potrebbe essere responsabile del fatto che la sua pittura gialla diventi più scura. "Questo tipo di ricerca è fondamentale per far progredire le nostre conoscenze su come invecchiano i dipinti e come dovrebbero essere conservati per le generazioni future," dice Ella Hendriks del Museo van Gogh di Amsterdam. Per quanto riguarda i ricercatori, il dott. Janssens dice: "I nostri prossimi esperimenti sono già in cantiere. Ovviamente vogliamo capire quali condizioni favoriscono la riduzione del cromo e se c´è qualche speranza di riportare i pigmenti allo stato originale nei dipinti dove si sta già verificando." Per maggiori informazioni, visitare: Laboratorio europeo delle radiazioni al sincrotrone (Esrf): http://www.Esrf.eu/  Analytical Chemistry: http://pubs.Acs.org/journal/ancham  Museo Van Gogh, Amsterdam: http://www.Vangoghmuseum.nl/vgm/index.jsp    
   
 

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