MILANO CINESI, DNA ACQUISTI IMMOBILI DA RICICLAGGIO; DE CORATO: “RELAZIONE METTE NERO SU BIANCO ANOMALIE DENUNCIATE DA TEMPO”. E ORA I CINESI FANNO PURE I PALAZZINARI PROPRIETÀ PAGATE IN CONTANTE DA DOVE VENGONO QUEI SOLDI?
Milano, 10 marzo 2011 - “Il rapporto della Direzione nazionale antimafia mette nero su bianco anomalie che da tempo denuncio e che fanno ipotizzare fonti illecite di guadagno. Ed è importante che spunti anche la parola tabù riciclaggio. Perché appare strano che intere vie di Milano finiscano sotto controllo di proprietà cinesi grazie a pagamenti in contante. Da dove vengono quei soldi? E’ una domanda le cui risposte attendiamo dalla magistratura, anche se le indagini sono difficoltose vista la consueta omertà all’interno di quella comunità”. Lo afferma il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato a commento della relazione annuale della Direzione nazionale antimafia. “Ufficialmente – spiega De Corato - a Milano risultano regolarmente residenti oltre 18 mila cinesi. Nel 1980 erano 152. Una crescita del 12.103%. Ma secondo l’Ismu, un terzo dei clandestini (oggi 31 mila) sono orientali. A Milano risultano poi in attività 362 centri massaggi. Nel 1995 erano solo 4. E nel 2010 si sono registrate 102 nuove aperture (circa una ogni due giorni). La maggior parte (77) sono gestiti da cittadini cinesi e impiegano ragazze cinesi. Attività che spesso sono un paravento per la prostituzione come dimostrano i 7 sequestri effettuati dalla Polizia Locale. Ma le anomalie abbondano. Come il gioco d’azzardo. Negli ultimi due anni e mezzo sono state inoltrate 154 richieste di aperture di sale giochi: 40 da cinesi. Anche se il Comune ha concesso l’autorizzazione solo a 4 attività”. “Nel 2010 – aggiunge De Corato - sono stati 202 i cinesi denunciati o arrestati per aver commesso reati che destano allarme sociale. E in molti casi sono volati coltelli, il che fa pensare a regolamenti di conti. Solo a Sarpi dal 2008 la Polizia Locale ha effettuato 76 operazioni per la sicurezza del quartiere. Un occhio di ingrandimento andrebbe poi puntato sulla nuova Chinatown di Milano, ovvero Villapizzone, dove i cinesi sono 1926 (più di Sarpi, dove sono 1578). Anche perché abbiamo scoperto che spuntano cinesi che fanno i palazzinari. E affittano in nero ad altri immigrati stipandoli in pochi metri quadri”.