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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Marzo 2011
 
   
  “IL PAESAGGIO DEVE ESSERE OGGETTO DI UNA NEGOZIAZIONE TRA AGRICOLTORI E PIANIFICATORI”

 
   
  Firenze, 15 marzo 2011 – “Oggi il paesaggio deve essere oggetto di una ‘negoziazione’: la sua gestione non deve essere compito solo degli architetti e pianificatori o solo degli agricoltori, ma vanno contemperate queste due istanze dentro a una visione del futuro. Il paesaggio in sostanza va costruito permettendo alle imprese di viverci, di produrre reddito. Se gli oliveti vengono abbandonati a causa dei costi e dello scarso rendimento della coltivazione degli ulivi, questo rappresenta una perdita anche per il paesaggio. E dunque per salvaguardarlo occorre rimettere in moto il sistema della produzione dell’olio. E’ un esempio di azione del Psr regionale che riconosce l’importanza del paesaggio sia sotto il profilo economico per il valore aggiunto che il luogo di produzione o trasformazione dei prodotti agroalimentari genera, sia come componente fondamentale di quel “capitale sociale” che è dato dal territorio ”. Lo ha affermato l’ 11 marzo l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori intervenendo alla presentazione nella sala Pegaso della Regione del volume-catalogo sui “Paesaggi rurali storici” (ed. Laterza) curato da Mauro Agnoletti della Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, prima tappa di una ricerca promossa dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per una catalogazione di paesaggi rurali italiani che vuole essere un contributo alle iniziative per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. “Il paesaggio toscano, essenzialmente un paesaggio rurale – ha detto ancora l’assessore – è il risultato del lavoro dell’uomo che l’ha modellato per ottenere i prodotti di cui aveva bisogno per vivere. L’agricoltura ha avuto e ha dunque un ruolo fondamentale per la conservazione del paesaggio, ne ha garantito la permanenza fino ai giorni nostri e ne assicura la valorizzazione nel tempo”. Le attività rurali hanno non solo un fondamentale ruolo paesaggistico ma anche ambientale. “Attraverso il presidio esercitato da agricoltori e selvicoltori – ha ricordato l’assessore – vengono garantite altre importanti funzioni: dalla tutela idrogeologica più che mai necessaria in un territorio costituito per oltre il 50% da territori montani e per oltre 1/3 da terreni con pendenze superiori al 25%, alla tutela della biodiversità che è garantita dall’intervento antropico di coltivazione di specie e varietà sia in ambito agricolo che forestale. Senza dimenticare l’assorbimento di anidride carbonica. Le foreste toscane fissano complessivamente circa 130 milioni di tonnellate di carbonio all’anno e assorbono il 30-35% della Co2 prodotta dalla società toscana contro una media europea dell’8%. Anche questa funzione è svolta pienamente in caso di foreste gestite e soggette periodicamente a tagli colturali mentre è fortemente ridotta nel caso di foreste abbandonate”. Sul fronte degli interventi contro l’abbandono va segnalato che vari settori regionali tra cui l’agricoltura si sono coordinati nei mesi recenti, per ottimizzare le risorse a disposizione e far sì che si possa intervenire in tutte quelle aree particolarmente colpite da eventi calamitosi quali frane e dissesti che a partire dal dicembre 2009 hanno colpito alcune zone della nostra regione. “Si tratta – ha spiegato Salvadori – di 32 milioni di fondi immediatamente spendibili (a cui se ne stanno aggiungendo altri 23 ) per un piano straordinario di investimenti ed interventi idraulico-forestali da realizzare nel 2011-2013 per la stabilizzazione e la prevenzione di dissesti in aree montane, per lo sviluppo della produzione di energia per le aree rurali e per promuovere la selvicoltura sostenibile, l’attività zootecnica in bosco e lo sviluppo delle filiere locali nei settori del legno per costruzioni, mobili e prodotti del sottobosco”.  
   
 

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