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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Marzo 2011
 
   
  AREE PRODUTTIVE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE IN ITALIA: 30 SU 83 IN EMILIA-ROMAGNA

 
   
  Bologna - «Trenta Aree produttive ecologicamente attrezzate, Apea, delle 83 presenti sul territorio nazionale sono in Emilia-romagna. E’ un dato che parla da solo, e indica chiaramente il loro valore strategico per le politiche regionali». Lo ha detto l’assessore regionale ad Attività produttive ed economia verde, Gian Carlo Muzzarelli intervenendo al convegno ‘Le aree produttive ecologicamente attrezzate in Italia: stato dell’arte e prospettive’, nel quale è stata presentata la ricerca sulle Apea realizzata da Ervet nell´ambito della Rete Cartesio. Le Aree produttive ecologicamente attrezzate in Emilia Romagna (per una superficie di quasi 4800 ettari su un totale di 10 mila in Italia) sono collocate: 5 in provincia di Bologna, 4 a Ferrara, 2 a Forì-cesena, 4 a Modena, 3 a Parma, 3 a Piacenza, 3 a Ravenna, 3 a Reggio Emilia e 3 a Rimini. «Le Apea - ha concluso Muzzarelli - rappresentano un’innovazione per tutto il ciclo produttivo, ed un forte e concreto passo in avanti nella qualificazione energetica dell’Emilia-romagna. Le caratteristiche di queste aree rispondono alla nostra concezione di sviluppo sostenibile, inclusivo e intelligente: favoriscono la collaborazione fra pubblico e privato e la progettazione partecipata di soluzioni comprese e accettate dalle comunità locali; danno benefici ambientali, abbassando i costi per le imprese; rendono, in sostanza, più attrattivi i nostri territori». I siti bolognesi Sono cinque le Aree produttive ecologicamente attrezzate in provincia di Bologna. Si trovano a Ozzano (Area “Ponte Rizzoli”, di 113 ettari di superficie), Castelguelfo/castel S. Pietro (“San Carlo”, 232 ettari), Cento di Budrio (“Budrio”, 158 ettari), Camugnano (“Parco dell’energia e Polo Tecnologico Val Limentra”, 4 ettari) e Calderara di Reno/sala Bolognese (“Tavernelle”, 109 ettari). Risultati della ricerca Attraverso il coinvolgimento di 6 regioni è stato possibile ricostruire un quadro degli ambiti produttivi impegnati in un percorso di qualificazione ambientale e di miglioramento gestionale. Il quadro generale che ne risulta conta 83 realtà - per un totale di 10 mila ettari di superficie interessata - di cui 30 in Emilia-romagna, 21 in Friuli Venezia Giulia, 15 in Liguria, 9 in Toscana, 7 nelle Marche, 1 in Piemonte. Il numero di iniziative per ogni regione è piuttosto variabile, dipendendo dalle scelte strategiche delle amministrazioni, ma anche dalla fase di maturazione degli strumenti messi in atto (norme, regolamenti, linee guida, bandi di finanziamento, eccetera). L’indagine ha approfondito 14 casi di studio. Si tratta di aree la cui caratterizzazione produttiva vede la prevalenza di aziende manifatturiere e che, su una superficie complessiva di oltre 2.000 ettari, ospitano in totale più di 1.000 aziende ed oltre 20.000 addetti. Si tratta di aree con dimensioni molto variabili (da un minimo di quattro ettari in Liguria ad un massimo di 560 ettari dell’area Spip Parma in Emilia Romagna), con la presenza di un gestore d’area a prevalente capitale misto (55%) a forte componente pubblica. La preferenza per la matrice pubblica si giustifica in parte con il fattore garanzia che questa rappresenta a fronte di iniziative spesso sperimentali ed inoltre per il ruolo di interlocutore tra imprese e istituzioni che essa può svolgere. Sistemi per la raccolta, il trattamento e il recupero e riutilizzo delle acque, dotazioni di verde e valorizzazione degli elementi naturalistici, opere di messa in sicurezza dell’area, centri servizi (mensa, centro direzionale, asilo), reti per le telecomunicazioni di tipo avanzato (wireless, banda larga) e impianti centralizzati per la produzione di energia costituiscono le principali dotazioni rilevate. Le aree si segnalano inoltre per progetti di sviluppo che porteranno nel breve periodo un incremento di tali dotazioni, in particolare nei settori energia, rifiuti e gestione delle acque (approvvigionamento e smaltimento). Ad oltre 10 anni dall’introduzione delle Apea nell’ordinamento italiano solo otto regioni hanno disciplinato l’argomento con proprie leggi e norme. La ricerca evidenzia tuttavia come le Apea rappresentino un elemento strategico nelle politiche industriali e ambientali delle Regioni che hanno affrontato l’argomento. Il tema presenta notevoli potenzialità a fronte degli investimenti erogati dalle Regioni analizzate (complessivamente circa 100 milioni di euro) i quali serviranno per finanziare dotazioni impiantistiche e territoriali, ma anche a sostenere le attività del gestore unitario o la predisposizione di studi di fattibilità.  
   
 

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