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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Marzo 2011
 
   
  AMBIENTE: LA COMMISSIONE ESORTA LŽITALIA A RISPETTARE LA NORMATIVA EUROPEA IN MATERIA

 
   
  Bruxelles, 15 marzo 2011 - La Commissione europea chiede allŽItalia di rispettare la normativa ambientale europea per garantire che il progetto di risanamento di uno stabilimento chimico dismesso, in Liguria, non ponga rischi per la salute umana o per lŽambiente. Poiché finora lŽItalia non ha affrontato la questione in modo soddisfacente, la Commissione, su raccomandazione del commissario per lŽAmbiente, Janez Potočnik, ha inviato un parere motivato. LŽitalia dispone di due mesi per reagire. In mancanza di una risposta soddisfacente entro tale periodo, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia europea in merito. Il caso riguarda il risanamento di unŽex area industriale sita a Cengio sulla quale si trova una discarica per terreni inquinati e rifiuti pericolosi. Ai sensi della direttiva 85/337/Ce (direttiva sulla valutazione dellŽimpatto ambientale) i progetti per i quali si prevede un impatto ambientale rilevante, per la loro natura, le loro dimensioni o la loro ubicazione, devono essere sottoposti a una valutazione dellŽimpatto prima che venga concessa lŽautorizzazione. Una valutazione dellŽimpatto ambientale è obbligatoria per gli impianti di smaltimento destinati a discarica di rifiuti pericolosi. Tuttavia, le autorità italiane hanno autorizzato il progetto di risanamento senza effettuare tale valutazione. Poiché il sito non è riconosciuto come discarica o discarica risanata, è possibile altresì che non siano stati rispettati nemmeno i requisiti rigorosi previsti dalla direttiva 1999/31/Ce (direttiva sulle discariche) a tutela della salute umana e dellŽambiente. Le discariche contenenti rifiuti pericolosi possono essere estremamente nocive per lŽambiente e la salute perché le sostanze chimiche velenose possono penetrare nelle acque sotterranee della zona. Per questo devono essere costruite, gestite e monitorate con estrema attenzione prima e dopo la chiusura, come previsto dalla direttiva sulle discariche. Il 9 ottobre 2009 la Commissione ha inviato allŽItalia una lettera di costituzione in mora nella quale sottolineava la necessità di assicurare che progetti di questo tipo, potenzialmente pericolosi, siano autorizzati, eseguiti e monitorati dopo il completamento nel pieno rispetto della direttiva sulla valutazione dellŽimpatto ambientale e della direttiva sulle discariche. Poiché lŽItalia non dimostrato in modo convincente alla Commissione di avere ottemperato agli obblighi relativi alla tutela della salute umana e dellŽambiente, la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato.  
   
 

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