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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Marzo 2011
 
   
  EUROPA: CITTADINI DISINFORMATI SULLE ATTIVITAŽ DEL PARLAMENTO

 
   
  Bruxelles, 21 marzo 2011 - La frattura sociale eŽ senza dubbio lŽelemento piuŽ evidente dei risultati dellŽultima inchiesta di Eurobarometro: "Parlemeter", lŽosservatorio sullŽattivitaŽ del parlamento europeo, sviluppata tra il 25 novembre e il 17 dicembre 2010. Il rilevamento eŽ stato compiuto effettuando 26 mila 574 interviste nei 27 paesi europei. Mille e 39 le interviste in Italia. Questo sondaggio, nella prospettiva delle elezioni europee del 2014, dimostra che piuŽ gli uomini (64%) che le donne (55%) dichiarano di essere al corrente delle scelte politiche del parlamento; i cittadini di condizione piuŽ agiata ne dimostrano una migliore conoscenza; i gruppi piuŽ informati hanno unŽetaŽ tra i 40 e i 45 anni, mentre i giovani si sentono male informati. Sei mesi dopo le elezioni europee, il 62 per cento degli intervistati aveva dichiarato di aver sentito parlare di questioni europee attraverso i giornali, internet, la radio o la tv. Oggi, solo il 59 per cento degli intervistati (il 3 per cento in meno) dichiara di avere questo ricordo. La percentuale arriva al 42 per cento in Francia, al 49 per cento nel Regno unito e al 51 per cento in Italia. In particolare, il 69 per cento dei cittadini europei e il 64 per cento degli italiani, dichiara di non essere bene informato sulle attivitaŽ del parlamento europeo. In generale eŽ scarsa la conoscenza del funzionamento del parlamento. I cittadini europei credono in buona percentuale (tra il 63 e il 69 per cento) che il parlamento svolga una funzione di sostegno della democrazia, anche se poco dinamica e incisiva. Una funzione da potenziare per il 52 per cento degli europei e il 57 per cento degli italiani. In direzione, soprattutto, dei diritti fondamentali: dei diritti umani (60% degli europei e 50% degli italiani); della libertaŽ di parola (36 per cento in Europa e 30 per cento in Italia); dellŽuguaglianza tra uomini e donne (36 Eu/ 27 It); della solidarietaŽ tra stati europei (36 Eu/35 It); della solidarietaŽ con le aree povere del mondo (25 Eu/28 It); del dialogo fra culture e religioni (22 Eu/23 It); della protezione delle minoranze (22 Eu/28 It); dellŽabolizione della pena capitale nel mondo.  
   
 

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