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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Marzo 2011
 
   
  VIE CRUCIS DI LUCIO FONTANA IN MOSTRA A PALAZZO LOMBARDIA FORMIGONI: NELLA NUOVA SEDE ANCHE UN GRANDE ´MUSEO VERTICALE´

 
   
   Milano, 21 marzo 2011 - Le tre ´Vie Crucis´ che Lucio Fontana realizzò nel decennio 1947-1957 sono dal 17 marzo in mostra nel nuovo spazio espositivo di Palazzo Lombardia, inaugurato per l´occasione (´Lucio Fontana. Vie Crucis 1947-1957´, dal 17 marzo al 30 aprile). L´iniziativa - presentata il 16 marzo in conferenza stampa dal presidente Roberto Formigoni, affiancato dal direttore del Museo Diocesano di Milano Paolo Biscottini e dallo storico dell´arte Enrico Crispolti - riunirà per la prima volta questi tre capolavori finora considerati singolarmente. La Via Crucis Bianca - ´Questa mostra - ha spiegato Formigoni - nasce dalla decisione di Regione Lombardia di acquistare lo scorso anno la ´Via Crucis bianca´ (14 ceramiche realizzate tra il 1955 e il 1957), compiendo un investimento importante per la cultura milanese, lombarda e italiana. Le opere di Fontana sono infatti esposte nei musei di tutto il mondo. L´interesse nei confronti della sua produzione continua a crescere, sul fronte economico, ma soprattutto su quello della storia dell´arte´. Oltre alla ´Via Crucis bianca´ - che verrà presentata per la prima volta al pubblico e che sarà depositata, a partire da maggio, al Museo Diocesano di Milano - vengono esposte la ´Via Crucis´ in ceramica del 1947, ora in collezione privata a Parma, e la ´Via Crucis´ in terracotta proveniente dalla Cappella dell´Istituto religioso le Carline (1956-57), oggi conservata nella Cripta della Chiesa di San Fedele a Milano, che sarà invece visibile con l´ausilio di schermi multimediali. La Regione Dà Luce All´arte - ´Questa mostra - ha proseguito Formigoni - non è un´iniziativa isolata. Già da tempo, infatti, stiamo promuovendo un percorso di valorizzazione dei tesori meno conosciuti del nostro territorio, sia attraverso l´esposizione di opere che meritano maggiore visibilità, sia attraverso l´indagine delle sfaccettature inedite dell´opera di grandi nomi dell´arte italiani, come in questo caso´. Questo lavoro è stato avviato alla fine del 2009 con il progetto ´La Regione dà luce all´arte´ e la mostra ´Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco´, ospitata a Palazzo Pirelli, ed è proseguito con altre esposizioni di artisti moderni e contemporanei: le incisioni e le litografie di Marino Marini, le tele di Carlo Cordua, le fotografie di Pepi Merisio. Museo Verticale - ´Ora possiamo contare su nuovi, grandi spazi espositivi a Palazzo Lombardia - ha spiegato ancora il presidente - e abbiamo voluto fare di questo edificio, vocato anche architettonicamente alla bellezza, un grande ´museo verticale´ aperto al pubblico. In questo modo rinnoviamo una antica tradizione che ha visto nei secoli i palazzi dei governi come centri di attrazione dei migliori artisti. Vogliamo ristabilire quello storico legame tra amministrazione e arte, che ha reso splendide le nostre città e il nostro Paese´. Oltre allo spazio di 500 mq al primo piano che ospita la mostra delle Vie Crucis, un´altra sede per l´arte sarà disponibile nel foyer dell´auditorium (700 mq di superficie) di Palazzo Lombardia. La nuova costruzione ha destato uno straordinario interesse presso la comunità artistica del territorio: alcuni protagonisti di alto profilo - artisti consolidati e giovani emergenti - hanno già proposto di realizzare opere sia in permanenza sia per esposizioni temporanee presso gli spazi istituzionali. Il primo a inaugurare questo lavoro è stato il maestro Ercole Pignatelli, che, dal 22 febbraio, sta realizzando nell´atrio dell´ingresso N3 di Palazzo Lombardia due dipinti su cartongesso, grandi rispettivamente 18 metri per 3 e 16 per 3. Dal 14 marzo inoltre, l´artista, imprenditore e designer Felice Boga ha collocato a Palazzo Lombardia gli ´Occhiali di Gandhi´, grande installazione in metallo leggero argentato. Questa opera, sistemata all´ingresso N4, si propone come simbolo di una visione attraverso i valori del grande uomo di pace. Il grande ´cantiere d´arte internazionale´, voluto dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, è dunque partito (´ci sono già una decina di altri artisti che si sono prenotati´). Palazzo Lombardia è dunque una sede aperta - secondo una visione coerente con il Programma di governo regionale - ai talenti, lombardi (e non solo), e alle sperimentazioni anche d´avanguardia, che sappiano trasformarlo in un vero laboratorio di idee internazionale. La Mostra/scheda - Le tre ´Vie Crucis´ testimoniano due momenti fondamentali all´interno dell´opera di Lucio Fontana. Nel 1947, anno di realizzazione del primo complesso scultoreo, l´artista rientra dall´Argentina in Italia, continuando nel nostro Paese l´importante produzione in ceramica. Il 1947, inoltre, è anche l´anno del Primo Manifesto dello Spazialismo, in cui si afferma una concezione dell´arte completamente nuova, in stretto accordo con i progressi della scienza. Questa Via Crucis, infine, è di poco antecedente al primo ambiente spaziale, il celebre Ambiente nero, realizzato da Fontana alla Galleria del Naviglio nei primi mesi del 1949. La ´Via Crucis´ del San Fedele e la ´Via Crucis bianca´ - così chiamata per il particolare colore della ceramica - entrambe riferibili al periodo 1955-1957 sono frutto della collaborazione tra Lucio Fontana e l´architetto Marco Zanuso, impegnati in alcuni progetti milanesi con finalità sociali e di solidarietà. La prima è stata infatti realizzata per la cappella dell´Istituto religioso ´Le Carline´, dedito all´assistenza di ragazze abbandonate; la seconda, per la cappella della Casa Materna Asili Nido Ada Bolchini Dell´acqua, nata per dare aiuto alle ragazze madri. Entrambe si collocano in un momento di intensa ricerca dell´artista, sia per quanto riguarda la produzione a carattere ´sacro´ sia per quella più ´concettuale´. Il periodo compreso tra il 1950 e il 1957, infatti, vede Fontana impegnato, da una parte nella realizzazione dei gessi preparatori per il Concorso per la V Porta del Duomo, dall´altra nella sperimentazione dei Barocchi, dei Buchi, delle Pietre e dei Gessi, fino ad arrivare ai ´tagli´ del ciclo delle Attese, iniziato nel 1958. Il rapporto fra i tre capolavori mostra dunque la lenta maturazione della scultura di Fontana verso scelte sempre più ispirate a criteri concettuali. Quale ulteriore approfondimento, all´interno del percorso espositivo verranno proiettati un video che contestualizzerà le ´Vie Crucis´ nella produzione di Fontana e un film, prodotto da Metamorphosi, con spezzoni storici e interviste, riferito a tutta la vita e l´attività dell´artista.  
   
 

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