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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Marzo 2011
 
   
  FORMAZIONE FVG: POSITIVI INTERVENTI PER BENEFICIARI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI

 
   
  Trieste, 21 marzo 2011 - ´´Gli interventi formativi promossi dall´Amministrazione regionale nel corso del 2010 e negli ultimi mesi del 2009, da quando cioè è stata adottata l´obbligatorietà della formazione per i beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga - fa notare l´assessore regionale a Lavoro e Formazione Angela Brandi - hanno riguardato 9.415 intestatari di tali benefici. Si tratta di un numero certamente significativo che speriamo possa essere migliorato nel corso del 2011 in particolare per quanto attiene ai lavoratori disoccupati e quelli beneficiari di cassa integrazione straordinaria e in mobilità non in deroga´´. La quota maggiore dei 9.415 lavoratori beneficiari degli ammortizzatori in deroga, sottolinea l´assessore, risiede nella provincia di Udine con 4.222 unità (44,8 per cento del totale), mentre in provincia di Pordenone i beneficiari di azioni formative hanno raggiunto i 2.053 (21,8). Nell´isontino gli utenti presi in carico dal sistema di formazione sono pari a 1.346 (14,3); nel comprensorio triestino raggiungono il valore di 1.397 (14,8). Dal punto di vista della distribuzione per genere la quota di utenza femminile presenta un´incidenza complessiva del 39,8 per cento. Il dato più elevato si raggiunge nella provincia di Udine, dove il valore tocca il 46 per cento, similmente a quanto si registra nella provincia di Pordenone (43,2), mentre appare assai più contenuta nei territori di Gorizia (28,7) e di Trieste (28,6). Circa gli aspetti riguardanti la quota dei lavoratori stranieri coinvolti nelle attività formative, essi sono 1.302. La composizione dell´utenza per titolo di studio: in termini generali si osserva come il titolo di studio maggiormente rappresentato continui ad essere costituito dalla licenza di scuola media. Al secondo posto si collocano i lavoratori che hanno conseguito il diploma di scuola superiore con il 32,1 per cento. Ancora assai distanti in termini percentuali dai primi due, con un distacco che è andato crescendo, si pongono sia il diploma di qualifica professionale (14,8), sia la licenza elementare (4,4). I laureati sono il 5,9 per cento del totale degli iscritti. Più contenuti in termini percentuali risultano i lavoratori sprovvisti di titolo di studio (1,3) mentre costituiscono una quota residuale coloro che risultano essere in possesso di un dottorato di ricerca (7, pari allo 0,1). Tra i lavoratori dipendenti gli operai, subalterni e assimilati rappresentano la quota maggiormente cospicua, con 5.680 casi, pari al 65,9 per cento, a fronte della categoria degli impiegati (25,8), seguita da quella degli apprendisti (6,8). Nei quindici mesi considerati le aziende di appartenenza degli utenti risultano ammontare complessivamente a 1.075. Considerando la distribuzione dei lavoratori in formazione per classe dimensionale delle aziende di appartenenza, si osserva come la classe maggiormente rappresentata è costituita dal raggruppamento da 50 a 249 addetti, che a oggi assorbe il 17,9 per cento dei soggetti. I lavoratori in formazione si distribuiscono in modo piuttosto omogeneo entro l´intero spettro delle classi dimensionali, dalla minore che racchiude le imprese tra 1 e 5 addetti, sino alla classe che raggruppa le aziende con oltre 500 addetti. Tra i settori produttivi maggiormente interessati dalle attività formative, osserva l´assessore Brandi, si distingue il settore manifatturiero, che ad oggi pesa per il 46,4 per cento degli occupati in formazione, mentre gli ulteriori settori maggiormente consistenti sono rappresentati dal commercio all´ingrosso e dettaglio, riparazione auto e motoveicoli, che incide per il 15, mentre le altre attività di servizi si collocano al 16,2 per cento. All´interno del settore manifatturiero spicca il comparto della fabbricazione di prodotti in metallo, con 984 utenti pari al 23,5 per cento del settore, mentre il comparto metallurgico perde una parte del proprio peso relativo rispetto al recente passato, attestandosi sul 12,7. Il comparto del legno nel suo complesso, mobili inclusi, incide per il 20,5 per cento sull´intero settore manifatturiero, interessando a oggi 874 lavoratori in formazione. In crescita anche il settore tessile, che sale per incidenza al 15,7 per cento, giungendo a contare 657 utenti. Tra l´ottobre del 2009 e il dicembre 2010 sono stati promossi 2.772 corsi di formazione. La distribuzione delle attività corsuali per provincia della sede di erogazione evidenzia una sostanziale stabilità nel medio periodo. In provincia di Udine sono stati promossi ad oggi 1.344 corsi di formazione, pari al 48,5 per cento dello sforzo complessivo, mentre in provincia di Pordenone si sono avviati 773 corsi, pari al 27,9 dell´offerta regionale. Nell´area giuliana la quota percentuale raggiunta dagli interventi formativi fa segnare il 12,7 per cento, mentre nell´Isontino si assiste a una stabilizzazione delle attività di formazione sul valore dell´11 per cento. Sotto il profilo della distribuzione delle attività corsuali per settore formativo, gli interventi oggetto di una maggiore richiesta da parte dell´utenza sono riconducibili a tre ambiti specifici. Si tratta innanzitutto del settore della sicurezza sui luoghi di lavoro, con 485 corsi (26,8 per cento), a seguire troviamo il settore informatico con l´avvio di 466 corsi, pari al 25,8 per cento dell´offerta formativa complessiva, mentre in terza posizione si attestano i lavori d´ufficio, con 279 interventi pari al 15,4 per cento del totale. La distribuzione dei lavoratori occupati in formazione per classe dimensionale delle aziende di appartenenza indica come il raggruppamento prevalente sia costituito dalla classe da 50 a 249 addetti, che attualmente comprende il 42,4 per cento dei lavoratori. Le classi ulteriori si collocano rispettivamente su una forbice non molto ampia. La classe da 16 a 49 addetti, insieme a quella da 500 addetti copre il 15,2 per cento degli utenti, la classe da 250 a 499 assorbe il 12,1 e infine la classe da 10 a 15 addetti pesa per il 9,1. L´analisi della distribuzione dei lavoratori in formazione per settore produttivo delle aziende di appartenenza fa emergere come la quasi totalità dei lavoratori occupati coinvolti nelle azioni formative appartenga ad imprese riconducibili al settore dell´industria manifatturiera. Si tratta infatti di 26 soggetti su 33, pari al 78,8 per cento. I settori formativi maggiormente interessati risultano essere quello dei lavori d´ufficio, che attualmente raccoglie il 41,1 per cento del totale delle attività, con 185 misure erogate, mentre quello della distribuzione commerciale è stato interessato da un processo di forte espansione che lo colloca al 13,3. La meccanica e metallurgia conta ad oggi 57 interventi avviati, pari al 12,7 per cento. Quanto alle linee di finanziamento utilizzate a sostegno delle attività formative, tutte a valere sull´Asse 2 - Azione 33 - Piano d´azione per la ricollocazione lavorativa dei disoccupati dell´Obiettivo 2 Fse, dei 423 interventi avviati, 183 (94 per cento) sono stati realizzati mediante la formula delle Work Experiences (in crescita nel medio periodo), 18 grazie alla formazione per gruppi omogenei, 8 mediante lo sviluppo di corsi di qualifica di base abbreviata. ´´Nel complesso - conclude l´assessore Brandi - è stato raggiunto un risultato importante in termini di partecipazione alle attività formative e di rafforzamento dell´occupabilità dei lavoratori che a vario titolo sono stati coinvolti per le crisi occupazionali nell´utilizzo degli ammortizzatori sociali. Un risultato che peraltro non è totalmente soddisfacente relativamente alle scelte formative e che pertanto richiede un ulteriore rafforzamento nel corso del 2011 verso un più mirato orientamento formativo degli interventi anche attraverso un più attivo ruolo delle imprese per riuscire a indirizzare la scelta formativa secondo i fabbisogni del mercato.  
   
 

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