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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Marzo 2011 |
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RICHIEDENTI ASILO, VENDOLA SCRIVE A MARONI
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Bari, 24 marzo 2011 - “Caro Ministro, “Ciò che sta accadendo in queste ore al Cara di Bari conferma purtroppo le preoccupazioni che ho avuto modo di esporre durante l’incontro da lei convocato presso il suo ministero. “A seguito di una visita effettuata dalla regione questa mattina abbiamo constatato come i trasferimenti dei richiedenti asilo nella struttura di Mineo avvengano con modalità assolutamente inaccettabili. I richiedenti asilo che abbiamo incontrato sono costretti all’interno di un tendone da circa trenta ore, senza alcuna possibilità di movimento. Hanno dormito a terra e sono stati costretti ad espletare i propri bisogni fisiologici in bottigliette di plastica. “I trasferimenti avvengono con modalità coercitiva e coattiva e con un grado di confusione tale da mettere a rischio la possibilità di effettiva tutela delle situazioni di vulnerabilità. “Riteniamo inaccettabile le modalità del trasferimento, lesive del diritto fondamentale delle persone a non subire trattamenti degradanti, e tanto più gravi in considerazione del fatto che siamo in presenza di richiedenti asilo che, come tali, non possono essere privati della libertà personale così come sancito dal diritto interno e comunitario, nonché dalle “Convenzioni internazionali ratificate anche dal nostro paese. Per questo, nel ribadirLe la disponibilità della nostra regione a fare la sua parte in termini di accoglienza degli stranieri in condizione di bisogno, ci dichiariamo indisponibili a sottacere qualsiasi episodio di violazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Nichi Vendola” Questa lettera, inviata dal Presidente della Regione, Nichi Vendola, al Ministro dell’Intero, Maroni e ad una serie di Organizzazioni umanitarie, è il principale contenuto della conferenza stampa svolta ieri mattina dall’assessore alle politiche giovanili ed all’attuazione del Programma, Nicola Fratoianni e da quello alle Opere Pubbliche e Protezione Civile, Fabiano Amati, all’indomani del vertice tenutosi al Viminale per rispondere all’emergenza immigrazione. Forte preoccupazione è stata evidenziata dall’assessore Fratoianni al termine della visita di questa mattina al Cara di Bari-palese, dove la normale “buona qualità” nelle modalità offerte da tutti gli attori del Centro, è apparsa decisamente compromessa da comportamenti tanto inusitati quanto inumani nelle fasi di trasferimento di un centinaio di ospiti dal Cara al “ Villaggio della Solidarietà”, struttura messa a disposizione dal Ministero dell’Interno nei pressi di Catania. Da qui la lettera del Presidente Vendola e la sottolineatura della posizione regionale espressa già ieri dal Presidente pugliese nel corso dell’incontro con il Ministro Maroni e relativa a quella che Fratoianni ha definito “ l’incomprensibile distinzione operata dal Governo nazionale tra profughi e clandestini.” “Tanto più incomprensibile- ha detto Fratoianni-in quanto il Centro di Bari Palese non è certo al limite della capienza e buona parte degli ospiti in procinto di essere trasferiti, e la cui lista è giunta direttamente dal vicinale, era in procinto di ultimare le procedure per l’ottenimento dell’asilo”. Fratoianni ha poi ricordato i contenuti del vertice di ieri al Viminale, l’indirizzo governativo di distribuire i profughi libici nelle Regioni italiane in base ad un rapporto di 1000 ogni milione di abitanti, ma con un’ottica perequativa che tenga cioè conto della presenza attuale presso i Cara ed i Cie, le strutture cioè deputate ad ospitare i richiedenti asilo ( ed in questo caso liberi di muoversi liberamente sul territorio) ed i Cie che sono invece riservate ai clandestini in attesa di identificazione e di espulsione. Intervenendo a sua volta, l’assessore alla Protezopne Civile, Fabiano Amati ha specificato che “la Puglia è dotata di un piano di accoglienza grazie al quale, rispetto alle indicazioni che il Ministero dell’Interno fornirà, potremo utilizzare immobili pubblici o allestire aree di accoglienza. “La maggior parte dei comuni pugliesi è dotata di un piano di protezione civile, all’interno del quale sono individuati immobili ed aree da utilizzare per le emergenze, che sarà attivato in caso di necessità. “Quella che sembrava fino a poco tempo fa una previsione di emergenza – ha detto Amati - sta acquisendo in queste ore una materializzazione e una realizzazione che è sotto gli occhi di tutti. Considerando i contenuti del profilo emergenziale, siamo di fronte ad una emergenza nazionale che sarà governata dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, in concorso con le strutture regionali di Protezione civile. In una condizione di pre allertamento noi abbiamo già incontrato i vertici delle Prefetture, delle Province e dei Comuni capoluogo della Regione al fine di predisporre le condizioni migliori per l’accoglienza. Come da intese, a seguito del vertice, i soggetti interessati hanno attivato una ricognizione di tutti gli immobili pubblici di proprietà delle province, dei comuni e delle Asl, nonché di tutte quelle aree destinate all’allestimento di campi, concentrandosi principalmente sulle zone dotabili di provvisoria urbanizzazione primaria, cioè facilmente collegabili alla infrastrutture urbane e alle reti. “Siamo pronti a dare il nostro contributo in termini di solidarietà– ha sottolineato Amati – Abbiamo già provveduto ad allertare le singole province, i comuni, le Asl e l’Acquedotto pugliese, che sono pronti a fornire tutti i servizi necessari ed abbiamo già ricevuto la dichiarazione di disponibilità delle centinaia di associazioni di volontariato, spina dorsale della protezione civile. “Dal punto di vista economico – ha concluso Amati - il fondo per la Protezione civile, nei confronti del quale il Governo nazionale non aveva destinato un centesimo, otterrà uno stanziamento specifico per affrontare questa emergenza”. |
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