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Notiziario Marketpress di
Venerdì 25 Marzo 2011 |
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MILANO (CASTELLO SFORZESCO): L’ULTIMO MICHELANGELO, UN VIAGGIO ATTORNO ALLA PIETÀ RONDANINI
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Da Giovedì 22 marzo è in corso l’esposizione “L’ultimo Michelangelo. Disegni e rime attorno alla Pietà Rondanini”, la seconda tappa del progetto “Michelangelo al castello Sforzesco”. La mostra raccoglie intorno alla “Pietà Rondanini”, conservata nella sala 15 del museo d’arte antica del Castello Sofrzesco, la produzione artistica e letteraria di Buonarroti negli anni della maturità ed illustra il cammino che condusse il maestro a quello che è il suo estremo capolavoro, una sorta di ideale compimento della sua straordinaria esperienza. L’allestimento conta su prestiti giunti dai musei italiani e stranieri più prestigiosi quali, tra gli altri, il “British Museum” (“Cristo crocifisso con la Madonna e san Giovanni” e “Madonna col bambino” di Buonarroti) e la “Courtauld Gallery” di Londra, l’”Ashmolean” di Oxford, la “Bibliothèque nationale de France” (la “Pietà” di Agostino Carracci e “Cristo in croce” di Giulio Bonasone) e il Louvre di Parigi (come lo studio michelangiolesco per una deposizione e il “Trasporto di Cristo al sepolcro” di Giulio Clovio), la “Graphische Sammlung Albertina” di Vienna, la “Royal Library” di Windsor Castle, la fondazione “Casa Buonarroti” di Firenze (per esempio i tre studi per Cristo risorto e la scultura lignea “Cristo in croce”), e le romane “Galleria Borghese” e “Biblioteca Apostolica Vaticana” (otto fogli con le rime del maestro). In mostra anche la serie degli studi per crocifissioni e altri schizzi e disegni autografi, oltre a quelli appartenenti alla cerchia di Buonarroti come la “Pietà” di Nicola Beatrizet (dall’Istituto nazionale per la grafica di Roma). E poi sculture in marmo e bronzo, bulini, acqueforti, incisioni e dipinti tra cui la “Crocifissione con la Vergine e san Giovanni Evangelista” e il “Cristo deposto con la Madonna e due angeli” di Marcello Venusti, e la “Pietà con gli angeli” di Federico Zuccari. Il progetto è promosso dal Comune, dal Castello Sforzesco, da Palazzo Reale e dall’associazione “Metamorfosi”. Spiega l’assessore comunale alla cultura Massimiliano Finazzer Flory: “L’avere unito intimamente scultura e scrittura costituisce l’idea originale di quest’esposizione che considera le arti come saperi in dialogo, movimenti di pensiero ed emozione per esprimere il desiderio di bellezza, redenzione e amore che abitano il cuore degli uomini”. E’ la prima volta, grazie a un’idea del settore musei e del Castello Sforzesco, in particolare delle Civiche raccolte artistiche, e al lavoro scientifico coordinato dal professor Alessandro Rovetta dell’università Cattolica di Milano, che verranno proposte al pubblico anche le testimonianze del non-finito di Michelangelo nella parte conclusiva della sua esistenza. “Una fase – sottolinea Pietro Folena, presidente di Metamorfosi – segnata da un rapporto con la morte, con Dio, e con la ricerca della perfezione di sconvolgente attualità. Con la “Pietà Rondanini” sembra già entrare nel contemporaneo, saltando tre secoli”. Il percorso, che coinvolge le sale 13 e 15 del museo d’arte antica, presenta 50 opere, tra cui disegni, tra i più significativi del “catalogo” di Buonarroti, in gran parte databili agli ultimi decenni di vita, sculture, sei fogli di rime e quattro lettere. Si potranno ammirare anche gli studi per crocifissioni che, come concezione iconografica e resa formale, cambiano radicalmente, a poco a poco, rispetto all’ultima redazione del disegno a gessetto su carta, conservato al “British”, del “Crocefisso per Vittoria Colonna”. I sei fogli principali si possono considerare omogenei e rivelano una continuità di riflessione spirituale decisiva per comprendere l’ultimo Buonarroti, in perfetta assonanza con le ricerche espresse nella “Rondanini”. In tale direzione risultano suggestive le rime accanto a cui, nella stesura originale, si trovano schizzi per crocifissioni e Getsemani. In queste carte la compresenza di testo e figura raccorda il tema del destino personale di Michelangelo con le analisi sui soggetti che descrivono gli ultimi atti della vita terrena di Cristo. Particolarmente toccante è la lettera del 17 marzo 1564, proveniente dalla “Biblioteca nazionale” di Firenze, in cui Daniele da Volterra annuncia a Giorgio Vasari la morte del maestro. Proprio di Daniele da Volterra è proposta la scultura in bronzo “Ritratto di Michelangelo Buonarroti”; mentre è di Guglielmo Della Porta la “Deposizione” in marmo. Info 02.88463700 www.Milanocastello.it – www.Mostramichelangelo.com |
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