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Notiziario Marketpress di
Martedì 29 Marzo 2011 |
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‘LAMBRUSCO EMILIA IGT’: “PER COMPIACERE ALLE PRETESE DI UTILIZZO DELL’ INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA DA PARTE DELLE REGIONI VENETO E PIEMONTE E DEI RELATIVI INDUSTRIALI DEL SETTORE È STATA BOCCIATA LA RICHIESTA DI MODIFICA DEL NUOVO DISCIPLINARE”.
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Bologna - “Per compiacere alle pretese di utilizzo dell’ Igt Emilia (Indicazione geografica tipica) da parte delle Regioni Veneto e Piemonte e dei relativi industriali del settore è stata bocciata la richiesta di modifica del nuovo disciplinare per il ‘Lambrusco Emilia Igt’, nonostante il sostegno di tutte le rappresentanze agricole”. Lo sottolinea, il 25 marzo, con rammarico Antonio Dosi, presidente della Cia Emilia Romagna, a seguito della decisione assunta dal Comitato nazionale Vini che, in sostanza, “ha fatto cadere una proposta di riforma finalizzata ad una maggior tutela dei consumatori e all’innalzamento del ruolo giocato dagli operatori presenti nelle aree di produzione del Lambrusco”. Per la Confederazione emiliano romagnola, che ha sostenuto e sostiene tale proposta, apprezzando peraltro l’azione dell’Assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, “è una decisione paradossale, incomprensibile ed una offesa al mondo agricolo regionale”. “Risulta evidente un comportamento profondamente scorretto verso la nostra Regione e i suoi produttori - lamenta Dosi - e una eccessiva compiacenza verso gli interessi delle imprese che imbottigliano, particolarmente forti ed attive”. La Cia auspica tuttavia che lo strappo istituzionale si risolva in sede di Conferenza delle Regioni con la conferma del sostegno alla proposta di Disciplinare. “Tale disciplinare era stato condiviso dalla Regione Emilia Romagna con l´intera filiera vitivinicola e con le organizzazioni di categoria del settore, anche a livello nazionale – conclude Dosi - al fine di rafforzare il legame tra produzione, territorio e per consentire la tutela della zona di produzione dei vini Emilia. Auspichiamo inoltre che dagli industriali del settore emiliano romagnoli parta l’invito alle loro rappresentanze nazionali a recedere da questa sterile opposizione”. |
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