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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Aprile 2011
 
   
  SAN GIMIGNANO (SI): MOSTRA PERSONALE DI DAVID DE BIASIO " NO LOGO " – FINO AL 26 APRILE 2011

 
   
  David de Biasio nasce a Jesolo l´8 agosto 1973. All´età di 19 anni, compiuti gli studi magistrali, si trasferisce a Roma dove frequenta l´Accademia di Belle Arti. Nel ´98 si diploma con il massimo punteggio presentando una tesi sull´opera di Gustave Moreau ( che si trova ora nella casa-museo di Parigi). Affascinato dalle opere dei grandi Maestri del passato, inizia a studiarne la tecnica eseguendo numerose copie: da Leonardo da Vinci a Raffaello Sanzio, da Michelangelo Merisi a Jean Auguste Domenique Ingres, da Gustave Moreau a Gustav Klimt. Nel 2003 si trasferisce a New York dove inizia a lavorare come assistente per Mark Kostabi presso il "Kostabi World", dedicandosi al tempo stesso alla realizzazione delle opere proprie. Il 2006 è l’anno della sua prima personale a New York. Nel 2007 partecipa ai corsi della rinomata scuola d’arte newyorkese "Art Student League". Nella seconda metà del 2008 ritorna in Italia ed apprezzato dal noto critico d’arte Alberto Agazzani partecipa all’importante rassegna "Contemplazioni. Bellezza e tradizione del nuovo nella pittura italiana contemporanea". Espone in diverse gallerie negli Stati Uniti, in Canada, in Inghilterra ed in Italia. Artista in permanenza presso Galleria Gagliardi di San Gimignano dal 2009.De Biasio stesso ha mosso i suoi primi passi nel mondo della pittura perseguendo un realismo classico tutt´altro che estremo. La sua rivoluzione visiva avviene negli Stati Uniti, dove ha vissuto dal 2003 al 2008, arricchendo le proprie capacità retiniche grazie al contatto col variegato e vivido ambiente artistico newyorkese e, soprattutto, con l´incontro diretto col Fotorealismo originale. Questa esperienza ha portato il pittore italiano non tanto ad un´adesione ideologica al concettualismo iperrealistico, ma piuttosto ad un apprendimento tecnico, ad approfondimenti puramente pittorici finalizzati al raggiungimento di un realismo estremo ed intriso di italico senso del Bello. Le sue nature morte, inoltre, risentono di un’altrettanta forte pulsione verso la luce e le meraviglie della Natura (non di rado rappresentata anche nella sua dimensione "minerale", con marmi, conchiglie e pietre quasi da Wunderkammer), senza gli effetti speciali, le deformazioni specchiate e specchianti o la grandiosità americane, ma piuttosto indulgendo sulla forza ed il calore del colore, sull´armonia delle composizioni, su un assoluto, quasi matematico ,sebbene mai sidereo, controllo degli equilibri tutti. I soggetti, poi, sono quanto di meno "pop", e quindi iperrealista in senso stretto, si possano immaginare ed anzi rientrano a pieno titolo in quel genere, la "natura morta", che da Caravaggio in poi è stato proprio assunto e assurto come autonomo e tipicamente italiano.Anche nell´ultima ricerca pittorica di De Biasio, il ciclo "No logo" che qui viene presentato, la potenziale tendenza "pop" data dall´utilizzo di bottiglie immediatamente riconoscibili si trasforma in una sorta di neomorandismo al contrario, estremo, qui implacabile, inesorabile, talmente arrogante nella sua perfezione e nel gioco stupefacente della luce, delle ombre e dei riflessi da fugare qualunque tentativo di lettura qualunquemente iperrealista. L´intento altro, poi, è chiaramente perseguito attraverso l´eliminazione sistematica e totale di qualunque logo o marchio, "No logo" appunto, elementi, questi ultimi, essenziali, primigeni e ineludibili della natura Pop. Un ritorno alle origini, dunque? I dipinti di De Biasio ci confermano l´assunto martiniano secondo il quale l´unica modernità possibile è quella della sensibilità. De Biasio è l´evidente prova di come cinque secoli di storia possano ritrovarsi e rinnovarsi nel semplice e limitato spazio di una tela dipinta. Ma quello sguardo, quell´occhio e quella mente che ne sottendono la creazione sono i portatori di un´eredità e di una dignità che nessuna tecnologia, nessuna invenzione, nessuna scorciatoia potranno cancellare. Così come nulla potrà sostituirsi all´uomo nella realizzazione di quella "cosa tutta mentale" chiamata Pittura  
   
 

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