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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Marzo 2011
 
   
  MALTEMPO IN VENETO. IN AUTUNNO MAI TANTA ACQUA. MARE PIÙ DOLCE

 
   
   Venezia, 29 marzo 2011 - L’abbondanza eccezionalmente anomala delle precipitazioni dello scorso autunno, che hanno provocato la devastante alluvione del Veneto con 140 km quadrati di territorio finiti sotto acqua, ha avuto conseguenze dirette anche sull’alto Adriatico, diventato “più dolce”, ovvero meno salato, meno ossigenato e più torbido. Lo dimostrano le rilevazioni condotte in mare dall’Arpav tramite la propria rete di monitoraggio, che di fatto confermano i dati di eccezionalità segnalati dagli idrometri e dai piezometri. I dati rilevati dalla Rete di Monitoraggio Arpav durante i mesi di novembre e dicembre sono stati confrontati con le medie storiche ottenute dalla banca dati per il periodo compreso tra il 1991 e il 2009. “La temperatura dell’acqua, nel mese di ottobre, è risultata in linea con i dati storici – afferma il rapporto dei tecnici dell’Agenzia – mentre nel mese di novembre, invece, è risultata leggermente inferiore per il mescolamento di acque dolci più fredde di origine fluviale L’effetto dell’elevata e anomala piovosità che ha interessato il Veneto nel mese di novembre si è riflettuto soprattutto sui valori di salinità superficiale che hanno raggiunto valori medi di 18.1 Psu. Infine la media dei valori di ossigeno disciolto è risultata inferiore nel mese di ottobre e maggiore nel mese di novembre rispetto ai dati storici Nel quarto trimestre del 2010, “l’effetto degli elevati apporti fluviali, conseguenti alle elevate precipitazioni che hanno interessato la regione nel mese di novembre, sono osservabili anche nei valori di ossigeno disciolto che si sono abbassati a causa del materiale terrigeno che si è diffuso sull’intera colonna” di rilevamento. “In generale – hanno rilevato i tecnici – la temperatura dell’acqua superficiale del bacino è gradualmente diminuita. Attraverso le mappe di distribuzione della salinità si nota con maggior chiarezza l’effetto dei consistenti apporti fluviali nel tratto di costa a Sud della Laguna di Venezia. Le misure di trasparenza effettuate mediante “Disco secchi” sono risultate generalmente basse e inferiori al metro in corrispondenza delle foci dei fiumi del Veneto. La concentrazione di ossigeno disciolto si è mantenuta intorno a valori prossimi a quelli di saturazione, con un generale aumento nel mese di novembre.  
   
 

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