Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 01 Aprile 2011
 
   
  MILANO (TEATRO ELFO PUCCINI SALA SHAKESPEARE): ROBERTO VALERIO, VALENTINA SPERLÌ E PIETRO BONTEMPO IN UN MARITO IDEALE DI OSCAR WILDE, TRADUZIONE E DATTAMENTO ROBERTO VALERIO - 30 MARZO / 17 APRILE

 
   
  Roberto Valerio, regista e attore quarantenne che nella stagione 2008 aveva messo a segno un bel successo con il pasoliniano Vantone, coprodotto da Teatridithalia, si confronta oggi con il teatro di Oscar Wilde. «Tre gennaio milleottocentonovantacinque, Royal Theatre, Londra. Va in scena la prima di “An ideal Husband” dell´acclamato Oscar Wilde, noto in tutti i salotti per il suo straordinario talento di conversatore, famoso per lo scalpore suscitato dalla pubblicazione cinque anni prima del romanzo “Il ritratto di Dorian Gray”, incontrastato padrone delle scene londinesi con i suoi “society dramas”: “Il ventaglio di Lady Windemar”, “Una donna di nessuna importanza” e “L´importanza di chiamarsi Ernesto” che sarebbe stata allestita il mese successivo. Soltanto cinque mesi dopo viene condannato ai lavori forzati per la sua omosessualità. Cinque anni più tardi morirà a Parigi in totale solitudine. Sir Robert Childern è il marito ideale per lady Childern; secondo lei, è incapace di qualsiasi atto immorale; se fosse diverso non potrebbe amarlo. Sir Robert Childern, uomo rispettabilissimo di grandi capacità, è ormai una personalità; occupa una importante posizione nella vita politica: è sottosegretario agli affari esteri. Tuttavia egli porta una spina nella sua coscienza: ha iniziato la sua ascesa con un atto disonesto e tace alla moglie quell´inizio immorale per paura di perdere il suo amore. Mentre la vita dei coniugi scorre nella tranquillità dell´agio e dell´ammirazione di tutti, appare una ricattatrice, la signora Cheveley che è a conoscenza della macchia iniziale della carriera di Sir Robert Childern e intende avvalersene per i suoi loschi traffici. Quando Sir Robert rifiuterà di agire come lei vuole, lo minaccerà di smascherarlo e di rovinargli, quindi, la carriera e la felicità coniugale. In soccorso di Sir Robert interviene un amico, il visconte Goring, che abilmente riesce non soltanto ad annientare tutte le manovre della signora Cheveley, ma anche a convincere lady Childern a tornare tra le braccia del marito. Venuta a conoscere l´intero imbroglio, e rassicurata assicurata che il marito è salvo per opera di Goring, lady Childern, per la sua concezione morale, vorrebbe che il marito si ritirasse dalla vita pubblica. E qui si svolge l´interessante dialogo fra Goring e lei che alla fine, è costretta a rivedere le proprie opinioni... Tema centrale della commedia è il problema della corruzione politica e dell´integrità dei governanti: un tema drammaticamente presente nella nostra società. Ne deriva uno spettacolo che scarnificando il testo all´osso, si propone di mettere la lente di ingrandimento su interrogativi di sconcertante attualità: è possibile una politica senza compromessi? la questione morale è un fatto privato o pubblico? esiste ancora un limite oltrepassato il quale si prova vergogna delle proprie azioni? Al tema pubblico della politica se ne aggiunge un altro di carattere privato: un marito, per essere ideale, deve anche impersonare la perfezione morale? Essere incapace di qualsiasi debolezza e indifferente a qualsiasi tentazione? E se l´uomo potesse arrivare a tanta perfezione, il sentimento della moglie sarebbe l´amore o diverrebbe piuttosto venerazione degna di un essere celestiale? Ma il marito è un uomo: ha bisogno di questa venerazione, o di un amore che lo circondi, che lo comprenda, che lo conforti, lo sorregga? Tutti i personaggi ancorati alla loro eleganza, si muovono per spazi angosciosi dove s´annidano duelli, ricatti e compromessi. Nessun personaggio è come sembra. “Ogni uomo ambizioso deve combattere il proprio secolo con le sue stesse armi”. Le armi che l´autore impugna per combattere il perbenismo e l´ipocrisia della sua epoca sono proprio quelle del teatro di genere, concepito per un pubblico che vuole solo divertirsi con soggetti di ambientazione borghese. Ma sul canovaccio stereotipato della commedia vittoriana Wilde innesta il suo formidabile gusto per la battuta caustica, l´aforisma fulminante, il dialogo frizzante, il nonsense, il paradosso, il virtuosismo verbale, gettando via in un soffio tutto il vecchiume e la polverosa ipocrisia di un´epoca. Il linguaggio di Wilde, così complesso e raffinato, dà alla commedia quella costante leggerezza, intesa non come superficialità, bensì come qualità primaria e fondamentale (vedasi le “Lezioni Americane” di I. Calvino) di un´opera d´arte». Info: Elfo Puccini sala Shakespeare - corso Buenos Aires 33 – tel 02.00660606 - biglietteria@elfo.Org  - www.Elfo.org    
   
 

<<BACK