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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Aprile 2011
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UNA RELAZIONE SUI PROGRESSI REALIZZATI IN MATERIA DI RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI NELLŽUE

 
   
  Bruxelles, 4 aprile 2011 - Da oltre un anno la Carta dei diritti fondamentali dellŽUe è diventata giuridicamente vincolante – prima di tutto per le istituzioni dellŽUe (il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea) quando preparano nuove leggi europee, ma anche per le autorità nazionali quando attuano il diritto dellŽUnione. NellŽambito del suo impegno per far sì che i diritti fondamentali siano una realtà per i cittadini dellŽUe, la Commissione europea stila per la prima volta una relazione sullŽapplicazione della Carta. La relazione sottolinea lŽimportanza dei diritti fondamentali in unŽampia gamma di politiche, dalla protezione dei dati allŽimmigrazione e allŽasilo, e testimonia il vivo interesse dei cittadini per la Carta. La relazione, tuttavia, segnala anche che questa viene spesso fraintesa. Nel 2010 la Commissione ha ricevuto più di 4 000 lettere di cittadini riguardanti i diritti fondamentali. Circa tre quarti di tali lettere denunciavano casi che esulano dal campo di applicazione del diritto dellŽUe. Inoltre, un recente sondaggio commissionato dal Mediatore europeo ha riscontrato che il 72% degli europei non si ritiene adeguatamente informato sulla Carta (Eo/11/6). La relazione odierna rappresenta un primo passo nellŽaffrontare tale problema dal momento che chiarisce qual è lŽambito di applicazione della Carta e rende più agevole lŽaccesso dei cittadini alla giustizia. La relazione dovrebbe inoltre aiutare i cittadini a capire a quale organo rivolgersi qualora ritengano che i loro diritti fondamentali siano stati violati da unŽistituzione europea o da unŽautorità nazionale. La relazione annuale rientra infatti nella strategia della Commissione volta a garantire che siano effettivamente rispettati i diritti fondamentali e che i cittadini possano concretamente avvalersene (si veda Ip/10/1348). "Per far sì che la Carta venga messa in pratica occorre che i cittadini conoscano i propri diritti e sappiano come esercitarli per ottenere giustizia" ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria Ue per la Giustizia. "LŽue non è un supergendarme dei diritti fondamentali. La Carta si applica principalmente alle istituzioni dellŽUe. I giudici nazionali devono innanzitutto far rispettare i diritti sulla base delle rispettive costituzioni nazionali." La Commissaria ha poi aggiunto: "Tuttavia, nei casi in cui si applica il diritto dellŽUe non tollererò alcuna violazione dei diritti fondamentali. La relazione odierna ci aiuta a capire i progressi realizzati, le azioni da intraprendere e gli insegnamenti da trarre per il futuro." "Questa relazione segna unŽimportante tappa verso il pieno adempimento dellŽimpegno dellŽUe a favore dei diritti fondamentali e guiderà lŽUnione nellŽelaborazione delle sue politiche e nel processo decisionale proprio perché indica con chiarezza i settori in cui è più necessario lŽintervento delle sue istituzioni o degli Stati membri affinché siano rispettati i diritti fondamentali di ogni singolo cittadino dellŽUnione", ha dichiarato Morten Kjaerum, direttore dellŽAgenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali. LŽinteresse dei cittadini e le loro aspettative per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali dellŽUe sono grandi. Molte delle denunce pervenute, però, riguardavano situazioni in cui la Carta non poteva applicarsi (si veda lŽallegato). Se ciò si verifica è perché spesso vengono fraintesi gli obiettivi della Carta e le situazioni in cui si applica, ma anche il ruolo stesso dellŽUe. La relazione odierna intende pertanto contribuire a far sì che i cittadini siano meglio informati sui casi in cui possono appellarsi alla Carta. In essa si cerca, in particolare, di chiarire i ruoli rispettivi degli Stati membri e dei loro ordinamenti nazionali per la tutela dei diritti e il ruolo della Commissione europea. I cittadini che ritengono che i propri diritti fondamentali siano stati lesi devono sapere a chi rivolgersi per accedere alla giustizia. La relazione offre poi una prima panoramica globale delle modalità con cui vengono fatti rispettare i diritti fondamentali nellŽUe dopo il trattato di Lisbona che ha reso vincolante la Carta. Vi si ribadisce che le istituzioni dellŽUe devono sempre prendere attentamente in considerazione i diritti sanciti dalla Carta mentre gli Stati membri ne sono vincolati solo quando attuano il diritto e le politiche dellŽUe. La relazione si articola in sei capitoli che corrispondono ai sei titoli della Carta dei diritti fondamentali dellŽUnione europea: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia (si veda lŽallegato). Ciò dimostra quanto la Carta sia rilevante per una serie di politiche che sono competenza dellŽUnione. Per esempio, per quanto riguarda lŽuso di body scanner negli aeroporti, la Commissione ha fatto presente la necessità di rispettare diritti fondamentali quali la dignità umana, la vita privata e familiare e la protezione dei dati. In materia di gestione delle frontiere, la Commissione ha proposto nuove norme per rendere più efficace la sorveglianza delle frontiere marittime garantendo al contempo il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti intercettati in mare. La Commissione ha inoltre proposto modifiche alle disposizioni relative a Frontex, lŽAgenzia dellŽUnione europea per la gestione delle frontiere esterne (si veda Ip/10/184). Le proposte prevedono una formazione sui diritti fondamentali per gli addetti al controllo delle frontiere e chiedono che qualsiasi eventuale incidente verificatosi durante le operazioni, che concerna o meno i diritti fondamentali, sia segnalato alle autorità nazionali affinché provvedano a indagare sullŽaccaduto. Anche la Corte di Giustizia ha svolto un ruolo di primo piano a sostegno della Carta. In particolare, per quanto riguarda il diritto alla protezione dei dati personali, il 9 novembre 2010 la Corte ha dichiarato lŽinvalidità di alcune disposizioni di regolamenti Ue che impongono la pubblicazione del nome delle persone fisiche beneficiarie di aiuti del Fondo europeo agricolo di garanzia e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale; il 1° marzo, in un caso esemplare per quanto riguarda la parità tra uomini e donne, ha poi stabilito che prevedere premi di assicurazione diversi per gli uomini e le donne costituisce una discriminazione di natura sessuale e non è compatibile con la Carta (Memo/11/123). Gli Stati membri non devono derogare a tale importante principio nelle loro legislazioni nazionali. Nel 2010 la Commissione ha preso misure per garantire a tutti i cittadini dellŽUe il diritto di circolare e stabilirsi in un altro paese dellŽUe e il diritto di non essere discriminati. Per garantire tali diritti, la Commissione ha agito immediatamente dopo gli eventi verificatisi nellŽestate del 2010 che hanno portato allŽespulsione di cittadini dellŽUe di origine rom dalla Francia (Speech/10/428 e Memo/10/502). La Commissione ha verificato attentamente se le operazioni fossero state effettuate nel pieno rispetto delle norme dellŽUe. A seguito dellŽazione della Commissione, la Francia e altri Stati membri stanno provvedendo a modificare le proprie leggi per conformarle pienamente alle disposizioni dellŽUe in materia di libertà di circolazione.  
   
 

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