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Notiziario Marketpress di
Lunedì 04 Aprile 2011 |
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VENETO DIGITALE: INCONTRO CONFINDUSTRIA
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Belluno, 4 aprile 2011 - Il Veneto è sotto la media italiana per quanto riguarda la banda larga: solo il 50% del territorio è coperto da Adsl a 2 mega. Ma oltre ad essere un problema infrastrutturale è anche culturale: il 61% degli imprenditori intervistati in un’indagine di Confindustria ritiene infatti che questi collegamenti siano poco utili. Lo ha messo in rilievo il presidente di Confindustria Servizi Innovativi Veneto, Gianni Potti, aprendo il 31 marzo a Belluno la serie di sette incontri provinciali incentrati sul tema del Veneto digitale, a cui è intervenuto il vicepresidente della giunta regionale Marino Zorzato. Zorzato ha preso spunto dalle considerazioni di Potti per dire che se non si afferma una cultura su questo argomento, il Veneto rischia di restare ancora indietro, anche rispetto alle previsioni di crescita economica e sociale. La Regione è impegnata su entrambi i fronti: da un lato a creare le condizioni perché la banda larga sia implementata come strumento di sviluppo; dall’altro, per la sua diffusione sotto l’aspetto culturale. Ciò significa – ha aggiunto – superare anche contraddizioni esistenti, come ad esempio l’incapacità di dialogo fra i sistemi informatici delle Ulss. L’obiettivo dell’azione regionale è proprio quello di avere un sistema unico che dialoga al suo interno. “La sfida – ha detto Zorzato - è di realizzare entro il 2015 la nostra agenda digitale, perché anche se non è finita la stagione delle infrastrutture materiali, i cambiamenti in atto a livello mondiale ci obbligano a cambiare filosofia e a puntare anche sulle infrastrutture immateriali”. Zorzato ha ricordato che la Regione sta investendo risorse importanti, ma sta lavorando anche sotto il profilo della semplificazione burocratica. Il concetto di rete e la banda larga – ha concluso – non possono non essere parte anche del progetto che si sta costruendo intorno alla candidatura di Venezia e del Nordest a capitale europea della cultura 2019, che dovrà rappresentare un modello nuovo di sviluppo per il futuro. |
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