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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Aprile 2011
 
   
  LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE E DISCRIMINAZIONI: DAL CDR UN QUADRO A LUCI E OMBRE DELLA CITTADINANZA EUROPEA

 
   
  Bruxelles, 4 aprile 2011 - "Nel nuovo contesto multiculturale la cittadinanza va declinata non più in termini di mera difesa dell´identità e dell´appartenenza, ma quale momento di integrazione ed inclusione sociale": è questo uno dei messaggi trasmessi a Viviane Reding, commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, nel suo intervento di oggi alla sessione plenaria del Cdr. Il tema della cittadinanza europea era all´ordine del giorno della seduta odierna, che prevedeva la discussione di un progetto di parere di Roberto Pella (It/ppe), consigliere comunale di Valdengo, dedicato alla Relazione sulla cittadinanza Ue 2010. In apertura della discussione, il relatore ha ricordato che "la cittadinanza dell´Unione consente a ciascun cittadino di godere dello stesso trattamento a prescindere dalla sua nazionalità" e che il Trattato impone agli Stati membri di "rispettare e promuovere i valori su cui si fonda l´Unione: la dignità umana, la libertà, la democrazia, l´uguaglianza, lo Stato di diritto e i diritti dell´uomo, ivi compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze". Ha aggiunto tuttavia che la relazione non parla solo di diritti riservati esclusivamente ai cittadini dell´Ue, ma anche di diritti fondamentali, che "riguardano anche i cittadini dei paesi terzi". Pella si è spinto oltre, affermando che attualmente l´accesso ai diritti sociali è legato a criteri e requisiti "che pongono in essere profili discriminatori in contrasto con il principio di eguaglianza e di parità di trattamento previsto dal diritto comunitario con riferimento ai cittadini di altri paesi membri dell´Unione europea". Secondo la commissaria Viviane Reding, "gli enti regionali e locali svolgono un ruolo di primo piano nel´individuare i problemi con cui si scontrano quotidianamente i cittadini europei nell´esercizio dei loro diritti. Essi sono i primi a poter fare in modo che i funzionari incaricati dell´applicazione dei diritti dei cittadini europei abbiano una conoscenza adeguata delle norme europee in materia". Ha poi aggiunto: "l´Europa si decide a Bruxelles ma si realizza nei vostri territori. Mi sembra quindi indispensabile stabilire un dialogo diretto tra la Commissione, il Cdr e le associazioni degli enti regionali e locali sulle questioni che riguardano la cittadinanza europea. Dobbiamo prendere da voi le idee che funzionano e sfruttare la vostra esperienza sul terreno". Roberto Pella, che è anche responsabile nazionale per le politiche giovanili presso l´Associazione nazionale comuni italiani (Anci), ritiene da parte sua che le istituzioni europee possano servirsi degli enti regionali e locali per raggiungere i gruppi meno coinvolti nel dibattito europeo, prendendo come esempio i giovani e gli immigrati. Riconosce anche, però, "che a livello locale e regionale occorre adottare misure di semplificazione amministrativa per rendere effettivi i diritti dei cittadini dell´Unione, in particolare la libertà di circolazione, ed eliminare tutte le pratiche che creano disparità di trattamento tra i cittadini europei, in particolare per quanto riguarda la concessione del diritto di soggiorno". I membri del Cdr hanno accolto con favore l´intenzione della Commissione europea di designare il 2013 Anno europeo dei cittadini, facendo osservare che a livello degli enti regionali e locali è possibile lanciare iniziative di "formazione alla cittadinanza europea", rivolte sia agli allievi delle scuole che ai cittadini adulti.  
   
 

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