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Notiziario Marketpress di
Martedì 05 Aprile 2011 |
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ION MARIN E L’ORCHESTRA DELLA SVIZZERA ITALIANA INAUGURANO
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Lugano Festival 2011 Lugano, 5 aprile 2011 - Il Festival ha inizio venerdì 8 aprile con l’Orchestra della Svizzera Italiana, per l’occasione diretta dal rumeno Ion Marin, rivelatosi all’attenzione internazionale durante un importante periodo di lavoro presso la Staatsoper di Vienna sotto la direzione musicale di Claudio Abbado, ed oggi richiesto da realtà blasonate come i Berliner Philharmoniker e il Gewandhaus di Lipsia. Sipario sontuoso con il Primo Concerto per pianoforte di Čajkovskij, affidato alle mani possenti ed al talento espressivo del maestro russo Vadim Rudenko. A fare da pendant al capolavoro di Čajkovskij, l’enigmatica Sinfonia “Incompiuta” di Schubert e le Variazioni su un tema di Haydn di Brahms. Tre opere che, ciascuna a modo suo, si fanno portatrici di un afflato romantico senza rinunciare ad un rigore formale che rende omaggio alla stagione classica. Il programma con cui Lugano Festival dà il via all’edizione 2011 si fonda su tre pilastri del Romanticismo europeo. Da un lato troviamo Schubert, il cui linguaggio costituisce una preziosa transizione tra il Classicismo viennese e la stagione romantica del primo Ottocento. Misteriosa ci appare la sua Sinfonia n. 8, rimasta incompiuta e tenuta nascosta per molto tempo, dopo la morte del compositore. Con Brahms ci addentriamo invece in un Romanticismo ormai maturo, già pronto a tracciare nuovi percorsi, e tuttavia ammirato, nelle sue Variazioni op. 56, dalla luminosa lezione di Haydn e di Beethoven. Con Čajkovskij attingiamo già ad una sensibilità che guarda all’Occidente ma, nello stesso tempo, filtra all’interno del proprio linguaggio la propria appartenenza ad una cultura nazionale, quella russa. Il risultato è una pagina di seducente bellezza e di inarrivabile difficoltà esecutiva come il Primo Concerto per pianoforte. Gli interpreti scelti per la serata inaugurale fondono anch’essi volti diversi d’Europa: all’Orchestra della Svizzera Italiana si uniscono infatti il pianista russo Vadim Rudenko ed il direttore rumeno Ion Marin, la cui carriera trasversale parte da Bucarest per poi spostarsi tra Austria ed Italia, approdando proprio a Lugano, dove il maestro attualmente risiede. Interpreti europei per un repertorio che svela alcune tra le molteplici anime musicali del nostro continente. |
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