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Notiziario Marketpress di
Venerdì 15 Aprile 2011 |
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FIESOLE (SALA DEL BASOLATO DI PALAZZO COMUNALE): ISOLE DEL PENSIERO. BöCKLIN, DE CHIRICO, NUNZIANTE
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Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell´Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Passando per de Chirico, qui assunto come esempio, alto e rarefatto, dell´enorme influenza che l´opera di Arnold Böcklin riverberò su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti. "Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante", afferma Giovanni Faccenda che della mostra è il curatore, cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna. Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra modernità e contemporaneità. Una linea, cui è estraneo qualsiasi concetto di "discepolato" e nella quale emergono senz´altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica.» Di Arnold Böcklin saranno presenti quattro opere: Villa am Meer - Villa sul mare (1892-93), Flötender Pan - Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle - La cappella, 1898, e l´ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen - Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero, poco prima di morire, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nella inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Un´opera di cui permangono 4 delle 5 versioni dipinte dall´autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate "inamovibili" dai musei che ne sono i fortunati possessori. L´isola dei morti divenne prestissimo un´opera feticcio. Hitler - che acquisto la terza versione - non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d´Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di questa isola popolata da tenebrosi cipressi. Quanto grande sia il debito nei confronti di Böcklin maturato da vari protagonisti del Novecento, lo testimonia, in Italia, soprattutto de Chirico, e non soltanto nei due periodi che sappiamo informati ad un eloquente stile böckliniano. Del primo, tra il 1909 e il 1910, la mostra propone forse il massimo capolavoro, La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi, del 1910, appunto. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l´inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com´è testimoniato in mostra dal Castello di Rapallo (1947-48), Cavaliere con cane (1948), Vita silente con marina (1950), I romani in Britannia (1953). Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico. Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, Accadde un mattino, Attesa, Il volo di Pindaro, L´alba vinceva l´ora mattutina. E, naturalmente, le versioni - personalissime - di Prometeo e de La partenza degli Argonauti: «isole del pensiero», anch´esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell´itinerario metafisico di Böcklin, prima, e poi di de Chirico. Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante. Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato, 16 aprile - 19 giugno 2011. Orario: 10 - 19 tutti i giorni. Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro. Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole. Catalogo: Electa, a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini. Info: tel. 055 5961293 infomusei@comune.Fiesole.fi.it www.Museidifiesole.it |
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