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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Aprile 2011
 
   
  PRESENTATA A MILANO LA PRIMA COLLEZIONE VIRGINIA VON ZU FURSTENBERG

 
   
  Virginia von zu Furstenberg, nipote di Clara Agnelli, sceglie di comunicare il suo ingresso nella moda attraverso una Dismorphophobia: una performance teatrale che rappresenta le sue ansie da artista e le problematiche di una giovane donna che ha scelto di vivere controcorrente, nonostante il peso e lo splendore di un cognome come von zu Furstenberg e il fascino, ancora presente, di potersi fregiare del titolo di Principessa. E’ stata presentata la prima collezione di Virginia von zu Furstenberg a Milano al Teatro Filodrammatici, con un’originale e alquanto inaspettata performance teatrale: narrazione scenica, attraverso la parola, il gesto, la danza, per rendere “spectaculum” dal vivo la moda. Virgina von zu Furstenberg annuncia Dismorphophobia, diretta da Tommaso Trak, e raccontata dall´’attrice Sveva Alviti, riflessa dalla giovane figlia Ginevra Csillghy von zu Furstenberg, e dalle cugine Margherita e Angelica Campello, Giacinta dalla Chiesa, Maria Sole Torlonia, Mia Patrucchi. Una presentazione che esprime in maniera più evocativa il pensiero delle sue poesie: pezzi unici, senza stagione. Il poncho é l´icon-item della collezione, un semplice abito rivisitato in una versione che denota ricerca e raffinatezza. A seguire, 30 pezzi realizzati in taglia unica, colori unici ed una sola variante in nero per ognuno. Le parole vestono un corpo. Vestiti come poesie, pensati e disegnati con una spontanea modalità. Una folgorazione, un´idea che improvvisamente diventa prepotente e deve trovare una sua espressione, come i fili di cachemire e seta, fili sottilissimi e leggeri, avvolgenti e delicati. Fascianti come una abbraccio, come quella di nonna Clara. Una contaminazione tra le diverse arti espressive. Per realizzare un percorso da vivere attraverso molteplici declinazioni artistiche e concedere “frammenti” di vita che parlino diversi linguaggi: una vera contaminazione espressiva. Le arti come la poesia e il ballo diventano un insieme di immagini uditive estese nel tempo allo stesso modo in cui un’immagine visiva si estende nello spazio. Intento primo è dimostrarne l’illimitato e comune potere evocativo. “Il lusso ” diceva Gianni Agnelli, “è una responsabilità, non un privilegio.” Il lusso per Virginia von zu Furstenberg è quello di vestire chi pensa che l’unica bellezza sia quella di diventare se stessi a qualunque costo. “E’ giunto il tempo” sostiene Virginia “di una nuova rivoluzione copernicana, che rimetta la verità e i contenuti dell’universo delle vanità. Che questo denudamento sia l’unico balsamo alle sofferenze globali” La moda è poesia dell’anima e non schiavitù del corpo. A salutare Virginia, in serata sono accorsi tanti amici, oltre il Principe Sebastian von zu Furstenberg (padre di Virginia), Avogadro di Vigliano, Chiara Boni, Ferruccio Ferragamo, Nicolò Sella di Monteluce, Osanna Visconti di Modrone, Luca e Puppi Visconti di Modrone, Conte Antonio Tosti di Valminuta, Principessa Ruffo della Scaletta Flavia e Cristina  
   
 

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