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Notiziario Marketpress di
Giovedì 21 Aprile 2011 |
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L’INTERNAL AUDITOR: UN RUOLO FONDAMENTALE, MA ANCHE DA VALORIZZARE A MILANO UN CONVEGNO FA IL PUNTO SU QUESTA PROFESSIONE EMERGENTE
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Milano, 21 aprile 2011 -Tutti d’accordo: l’internal auditor è una risorsa preziosa per imprese e pubbliche amministrazioni, ma questa figura professionale fatica ancora a farsi conoscere. E’ questa la conclusione emersa da un convegno promosso dall’Associazione Italiana Internal Auditors “La professione si interroga. Il ruolo dell’Internal Auditor a garanzia del sistema economico privato e pubblico” che si è svolto al Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano la mattina di mercoledì 20 aprile. “L’obiettivo dell’incontro – ha spiegato il Presidente Aiia Renato Dalla Riva, – non era tanto quello di illustrare chi sono e come operano gli internal auditor italiani, quanto piuttosto comprendere come questa figura professionale è conosciuta oggi nel nostro Paese e come è valutata. Per questo, e anche per capire meglio come rispondere alle loro aspettative, sono stati ascoltati i nostri referenti e alcuni internal auditor”. Alla base della discussione un’indagine della società di ricerca Ipsos i cui risultati sono stati illustrati dal suo presidente Nando Pagnoncelli. L’indagine ha mostrato l’evoluzione della percezione del ruolo dell’internal auditor che in questi anni è stato progressivamente valorizzato passando da quello di controllore-ispettore a quello, per chi interagisce con questa professione, di consulente. Un ruolo manageriale che, proprio per la sua attenzione ai processi aziendali, è funzionale anche alla competitività delle imprese e al controllo dei livelli di rischio. Un ruolo, però, ancora poco conosciuto se non misconosciuto da parte di molti, al punto che per alcune realtà la funzione dell’auditing interno è vissuta come un costo aggiuntivo invece che come risorsa positiva. Secondo Pagnoncelli: “oggi all’internal auditor sono richieste non solamente competenze di ordine professionale, ma anche relazionali, ossia la capacità di ascoltare l’interlocutore trasmettendo le potenzialità del proprio ruolo. Un aspetto ancora più importante perché i benefici si misurano sul medio-lungo periodo”. L’analisi serrata di Pagnoncelli ha dato il via ai successivi interventi moderati da Sebastiano Barisoni, Capo Redattore di Radio 24 - Il Sole 24 Ore, che sono stati suddivisi nelle due aree delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Nella prima parte le differenti testimonianze hanno mostrato nel concreto come sia fondamentale il ruolo dell’internal auditing anche in settori molto diversi tra loro. Giuseppe D’agostino, Responsabile Divisione Intermediari Consob, ha disegnato un ritratto delle funzioni degli internal auditor rispetto agli intermediari finanziari, sottolineando che l’audit è un investimento necessario per “tenere le imprese in strada”. Anche Flavia Mazzarella, Vice Direttore Generale Isvap, ha spiegato come nel tempo l’istituto abbia costruito un dialogo proficuo con gli internal auditor, considerati “uno snodo essenziale” soprattutto per questo settore di attività. Stefano Mieli, Direttore Centrale Area Vigilanza Bancaria e Finanziaria Banca d’Italia, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della funzione dell’internal auditor nel fornire una visione aggregata dei rischi e dei controlli interni. Mieli ha annunciato l’intenzione da parte della sua istituzione di iniziare una rivisitazione dei sistemi di controllo interno spiegando anche che nel prossimo luglio una prima bozza di proposta sarà sottoposta a consultazione. Secondo Angelo Tantazzi, Presidente di Borsa Italiana, la funzione di internal auditor deve essere complementare alla gestione per individuare i principali rischi; l’importanza di questo ruolo è però compresa solamente se si ha una visione di medio-lungo periodo del suo apporto. Ma come operano in concreto gli internal auditor? Lo hanno spiegato tre professionisti del settore industriale, bancario e assicurativo: Maurizio Bonzi, Chief Audit Executive Gruppo Pirelli; Ranieri De Marchis, Head of Internal Audit Unicredit; ed Enrico Parretta, Direttore Audit Cattolica Assicurazioni. Bonzi ha spiegato come l’auditing abbia aggiunto valore aggiunto all’interno del suo Gruppo industriale, mentre De Marchis si è soffermato sull’aspetto di terzietà e su come questa funzione sia indispensabile per un gruppo come il suo, articolato in diversi Paesi, per realizzare metodologie comuni di valutazione. Enrico Parretta ha mostrato come il ruolo dell’internal auditor sia importante in un settore particolare come quello assicurativo, caratterizzato da ricavi certi e costi incerti nonché da numerosi livelli di controllo. La seconda parte della mattinata è stata dedicata alla Pubblica Amministrazione: un mondo nel quale la funzione dell’internal auditor è auspicata e conosciuta, ma per ora ridotta principalmente a quella di controllore e revisore. Marcello Bessone - Dirigente Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ragioneria Generale dello Stato, Ispettorato Generale di Finanza - ha ripercorso l’evoluzione dell’auditing nella Pa, spiegando anche come le diverse istanze di controllo si giochino a differenti livelli, a partire da quello europeo. Stefano Crociata, Direttore Centrale Audit e Sicurezza Agenzia delle Entrate, ha spiegato come la declinazione concreta della funzione di audit all’interno della sua agenzia sia avvenuta anche tenendo conto delle modalità attuative del settore privato. Ciro Esposito, Presidente Organismo Indipendente di Valutazione Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, partendo dalla sua esperienza, ha ricordato le importanti prospettive di crescita che la funzione dell’internal auditor ha nella Pubblica Amministrazione. La sessione dedicata alla Pubblica Amministrazione è stata arricchita dall’intervento del Presidente Civit Antonio Martone, che ha descritto l’impegno concreto dell’amministrazione pubblica nel recepire modalità organizzative tipiche del mondo privato, ossia il merito e la trasparenza. Martone ha spiegato come si stia “introducendo una forma di misurazione del grado di realizzazione del programma con la valutazione della performance organizzativa e individuale. L’obiettivo è sapere se il livello di servizio reso da un Ministero o un Ente è migliorato o meno”. Il Convegno è stato chiuso dal Presidente Aiia Renato Dalla Riva che, ripercorrendo gli interventi della mattina, ha mostrato come tra i tanti spunti di riflessione e valutazione sia emerso uno dei valori aggiunti della professione, ossia quello della buona gestione dei rischi. |
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