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Notiziario Marketpress di
Giovedì 21 Aprile 2011 |
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I PRINCIPALI RISULTATI DELL’INDAGINE IPSOS SULLA PERCEZIONE DELL´ATTIVITÀ DI INTERNAL AUDITOR IN AMBITO PUBBLICO E PRIVATO
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Milano, 21 aprile 2011 - Obiettivo dell’indagine è comprendere come la figura dell’internal auditor è vissuta da quelli che sono i suoi principali referenti. Ipsos ha quindi interrogato un panel qualificato di interlocutori del mondo economico, finanziario e imprenditoriale tanto del settore privato quanto di quello pubblico. Da ispettore a consulente - Le risposte rivelano che manca ancora un’affermazione identitaria precisa e completa di questa figura presso i suoi referenti. Le risposte ottenute evidenziano tre grandi aree di conoscenza: chi ha nozioni vaghe sull’internal auditor; chi ha una conoscenza parziale avendone avuto esperienza diretta e riduce questa funzione alla sua esperienza personale; chi ha invece una conoscenza più approfondita. - Chi ha una minore conoscenza dell’Ia tende a vedere l’internal auditor come un “grillo parlante” o un “ispettore”, accentuando la funzione di controllo ex-post. Una funzione percepita in modo soprattutto formale e vissuta a volte in maniera negativa. Questi rispondenti, tuttavia, riconoscono agli internal auditor un grande rigore e credibilità. - Chi ha una conoscenza un po’ più approfondita vede tra le funzioni dell’internal auditor anche quelle di “cruscotto di comando” o “computer di bordo” , ossia ne sottolinea la capacità di presidiare le aree possibili di rischio delle organizzazioni segnalando criticità rilevanti. L’internal auditor è visto come facilitatore del processo conoscitivo dell’organizzazione presso i referenti sia interni che esterni attraverso strumenti come ad esempio il reporting integrato, la codifica dei processi, ecc. - Chi, infine, vanta una conoscenza elevata di questo ruolo, ne individua anche le potenzialità di “consulente” e “generatore di valore”, sottolineando il contributo offerto per la massimizzazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’organizzazione, per la progettazione di sistemi di controllo e procedure efficaci, per il trasferimento del valore del singolo talento all’organizzazione, nonché per la codificazione di processi già presenti in forma tacita. Viene anche riconosciuta un’evoluzione positiva nella figura dell’internal auditor che da controllore si sta trasformando in generatore di valore: un’evoluzione che si riscontra anche nel miglioramento della preparazione professionale e degli strumenti e metodologie utilizzate. Come viene percepito l’internal auditor dai settori privati della finanza, delle grandi organizzazioni e delle Pmi - - In ambito finanziario è considerato un ruolo definito e circoscritto, prevalentemente di controllo “ex-post”; un ruolo parzialmente delimitato dalle funzioni di compliance e di risk management con le quali vi sono rischi di sovrapposizione; ed infine un ruolo ritenuto indispensabile ed efficace, anche se vissuto talvolta come un “male necessario”. - Nelle grandi organizzazioni private (non finanziarie) la percezione varia da quella di mero controllo, a quella di una funzione strategica per l’organizzazione stessa. Anche qui emergono le criticità relative a possibili sovrapposizioni di ruolo con altre figure manageriali. - Le Pmi reputano prematuro l’inserimento di questa figura, ritenuta solamente un costo a causa di una cultura organizzativa relativamente poco sviluppata. Si ignora generalmente il contributo potenziale che l’internal auditor potrebbe offrire alle organizzazioni. In tutti e tre gli ambiti emerge la necessità di creare relazioni virtuose tra la cultura del management verso il controllo e la capacità da parte dell’internal auditor di mostrare le potenzialità del suo ruolo. All’internal auditor sono così richieste non solamente competenze personali in termini di rigore, affidabilità e preparazione, ma anche capacità relazionali per ascoltare e comprendere la sensibilità dell’interlocutore e individuare le modalità di relazione più efficaci. La collaborazione è necessaria, in quanto l’internal auditor, che ha una funzione di “facilitatore di processi”, ottiene risultati nel medio/lungo periodo in funzione delle risposte positive dei suoi interlocutori. Come viene percepito il ruolo dell’internal auditor nella Pubblica Amministrazione - - Pochi, tra coloro che non appartengono alla Pa, conoscono la funzione dell’internal auditor negli enti pubblici. Se conosciuta, è considerata in modo molto positivo i quanto si ritiene che costituisca una garanzia nella gestione dei rischi e dell’efficienza. Si intravede però il rischio che il controllo possa essere poco efficace a causa dei meccanismi propri della Pubblica Amministrazione. - Chi fa parte della Pubblica Amministrazione ha sperimentato in questi anni l’evoluzione del ruolo dell’internal auditor che è passato da un approccio “valutativo-punitivo”, imposto dall’alto a una modalità “partecipativa-premiante” volta a responsabilizzare e a creare un vero impegno da parte dei collaboratori per l’efficienza. Questa evoluzione è ancora agli arbori, ma la strada da percorrere è ormai tracciata. La presenza dell’internal auditor, e più in generale di un sistema di controllo efficace, è fortemente auspicata sia da chi appartiene alla Pubblica Amministrazione Ppa sia da chi ne è esterno, in quanto considerata una garanzia di maggiore efficienza e trasparenza. 4) Il ruolo dell’Associazione Italiana Internal Auditors - Tanto nel settore privato quanto nel pubblico si riconosce all’Aiia di avere contribuito allo sviluppo di metodi e standard forti e rigorosi e di avere contribuito alla formazione di persone tecnicamente preparate. L’aiia deve continuare a promuovere la conoscenza della funzione dell’internal auditor e del suo ruolo consulenziale. In particolare, è richiesta all’Aiia di agire come osservatorio su questa funzione sia diffondendo tramite il suo centro studi report e analisi, sia promuovendo interventi di razionalizzazione della normativa relativa ai sistemi di controllo societario. |
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