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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Maggio 2011 |
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EMILIA ROMAGNA: RINNOVABILI, DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE FREDA
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Bologna, 9 maggio 2011 - «L’ambiente non è sicuramente al centro dell’azione del Governo. Nonostante le entusiaste dichiarazioni “vittoriose” dei ministri, con il decreto approvato oggi non si punta certamente sulle fonti energetiche rinnovabili, tanto meno sull´efficienza e sul risparmio energetico. Non a caso il Decreto ha ricevuto il parere contrario delle Regioni». Così l’assessore all’Ambiente della Regione Emilia-romagnasabrina Freda, commentando il via libera del Cdm al nuovo testo per la revisione degli incentivi al settore fotovoltaico presentato dai ministri dello Sviluppo, Paolo Romani, e da quello dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo. «Il decreto – ha aggiunto l’assessore Freda – non tutela i diritti acquisiti, non consente di programmare gli investimenti a causa di una troppo rapida diminuzione degli incentivi e l’introduzione di barocchi meccanismi burocratici per l’accesso ai finanziamenti. Così non si tutela l’ambiente ma nemmeno gli investitori, nazionali ed internazionali, che vogliono scommettere sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità ambientale». Cgil Cisl Uil condividono la proposta della Regione per i rapporti tra Aziende sanitarie in Area vasta Bologna, 9 maggio 2011 - E’ stata condivisa da Cgil, Cisl, Uil la proposta di regolamentazione dei rapporti tra Aziende sanitarie nell’ambito delle tre Aree vaste (Emilia Nord, Emilia Centrale, Romagna) previste dalla Regione per ottimizzare e razionalizzare funzioni amministrative, tecniche, sanitarie di bacino sovraziendale. La positiva valutazione della proposta della Regione che detta “Direttive alle Aziende sanitarie per la regolamentazione delle relazioni in ambito di Area Vasta” è stata registrata nell’incontro che si è tenuto questa mattina alla presenza dell’assessore Carlo Lusenti e dei rappresentati delle organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil. Dare stabilità e omogeneità. Queste le parole chiave individuate. L’obiettivo, si legge nel documento, è “definire le direttive per un’adeguata e omogenea regolamentazione dell’organizzazione e del funzionamento delle Aree Vaste, nella prospettiva di valorizzarne ulteriormente il funzionamento e di assicurare la stabilità delle relazioni tra le Aziende sanitarie in tale ambito territoriale”. Le Aziende sanitarie, nell’ambito della rispettiva Aree Vasta di competenza, dovranno assumere un accordo quadro con cui individuano le finalità della collaborazione e definiscono le modalità di organizzazione e funzionamento dell’Area Vasta di pertinenza. Gli accordi quadro dovranno stabilire le finalità strategiche della cooperazione in ambito di Area vasta. In particolare: promuovere efficienza e coerenza nella progettazione, gestione, produzione di servizi sanitari e delle attività di formazione; favorire sinergie e condivisione di processi e delle risorse delle Aziende sanitarie; razionalizzare e contenere la spesa attraverso processi di riorganizzazione e di funzioni e servizi; unificare attività amministrative (per esempio, nell’approvvigionamento di beni e servizi, nella gestione del patrimonio, dei magazzini e dei servizi tecnici e logistici, nelle procedure dei concorsi e di selezione del personale, nella gestione del rischio e del contenzioso assicurativo; armonizzare programmi, atti normativi, regolamenti. Nelle direttive viene precisato come le Aree vaste non costituiscano comunque un ulteriore livello istituzionale dotato di soggettività giuridica, né daranno vita a sovrastrutture che possano portare ulteriori costi al funzionamento del sistema. Resta immutato anche il sistema di relazioni che le Aziende sanitarie sono chiamate a praticare nei confronti degli interlocutori istituzionali e delle parti sociali, così come sanciti dalla legislazione regionale (legge 29/2004) e dal Piano sociale e sanitario 2008-2010: restano dunque inalterate le funzioni di indirizzo, consultive, propulsive, di verifica e di controllo dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione, delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dei Comitati di Distretto. A questi soggetti istituzionali le Aziende sanitarie dovranno sottoporre i loro progetti di Area vasta. Nel mantenere fermi gli attuali livelli di contrattazione sindacale, le direttive disciplinano poi il sistema di relazioni sindacali da assicurare nell’ambito dei progetti di Area vasta. Seguendo il principio di dare stabilità e omogeneità alle Aree Vaste, in ciascuna di esse verrà istituito un Comitato composto dai direttori generali delle Aziende sanitarie che ne fanno parte. Il Comitato di Area Vasta elabora proposte e progetti di interesse comune, approva accordi specifici, coerenti con le scelte programmatiche e le finalità individuate nell’accordo quadro. Ogni scelta in ambito di Area Vasta dovrà essere definita attraverso apposite convenzioni tra le Aziende sanitarie. Il Comitato inoltre individua un direttore operativo, come figura di supporto. Non un ruolo ulteriore, accanto ai direttori generali delle Aziende sanitarie, ma una figura operativa, individuata negli organici delle stesse Aziende sanitarie, con il compito di sviluppare le scelte di Area Vasta. Il documento su cui si sono confrontati oggi i sindacati e la Regione sarà ora sottoposto all’esame della Cabina di Regia e della Commissione politiche per la salute e politiche sociali dell’Assemblea legislativa. Il provvedimento definitivo sarà adottato con una delibera di Giunta. Le tre Aree Vaste sono così articolate: Emilia Nord comprende le Aziende sanitarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena; Emilia Centrale le Aziende sanitarie di Bologna, Imola, Ferrara; l’Area Vasta Romagna le Aziende Usl di Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini. |
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