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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Maggio 2011 |
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PESCA: UNIPROM, POSITIVO IL BILANCIO DELLA PARTECIPAZIONE ITALIA ALL’ESE DI BRUXELLES
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Positivo il bilancio della partecipazione italiana all’European Seafood Exposition di Bruxelles fatto da Massimo Coccia, alla sua prima uscita ufficiale come presidente del consorzio unitario di promozione Uniprom, che ha curato e gestito il padiglione del Mipaaf, in una delle vetrine internazionale più importanti per la filiera pesca e acquacoltura. “La formula che abbiamo scelto per la promozione del prodotto made in Italy, incentrata sui 150 anni dell’Unità d’Italia e sul legame con le tradizioni gastronomiche e culturali nazionali, ha riscosso molto successo. Una esperienza sicuramente da rilanciare anche per le prossime edizioni ”. Nonostante la crisi e le difficoltà che sta vivendo il settore, sostiene il presidente, a questa edizione 2011 hanno preso parte sette Regioni italiane e trentacinque aziende, che hanno proposto dalla produzione di trote a quella del caviale italiano, passando per vongole e molluschi bivalvi, al prodotto fresco e quello surgelato. “Gli sforzi dei produttori per essere presenti in fiera sono stati premiati. Rispetto allo scorso anno ci sono state più visitatori e più contatti commerciali. Un timido segnale di ripresa economica e una attestazione dell’interessa che ruota attorno alla filiera e alle produzioni ittiche italiane” prosegue Coccia, che si augura un maggiore sostegno da parte dell’Unione europea per l’attività di promozione e di trasformazione e commercializzazione del prodotto. “Dalla partecipazione all’Ese – sottolinea Coccia- è emersa una necessità inderogabile: per venire incontro alle richieste dei consumatori e soddisfare l’esigenze dei mercati esteri, è necessario investire anche nella lavorazione e trasformazione del prodotto, come ad esempio nei prodotti di quarta e quinta gamma”. Per il presidente Uniprom è questa la strada da intraprendere per consentire alle produzioni italiane di restare competitive. “Un percorso che, però, le aziende e le associazioni di produttori non possono percorrere da sole. C’è bisogno di adeguati strumenti di sostegno economico”, conclude Coccia. |
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