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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Maggio 2011
 
   
  UN PROGETTO DELL´UE SOTTOLINEA L´IMPORTANZA DELLA BUONA SALUTE PER UNA VITA PIÙ LUNGA

 
   
  Bruxelles, 10 maggio 2011 - I progressi medici, tecnologici ed educativi stanno allungando la vita degli europei. La qualità della vita è migliore di quanto non lo sia mai stata e le persone vivono più a lungo. Secondo il Consiglio europeo per l´informazione sui prodotti alimentari (Eufic) possiamo aspettarci di vivere fino a 78 anni di età rispetto ai 72 registrati negli anni 1980. Gli europei vivono oltre i 60 anni senza avere problemi di salute o disabilità che compromettano la loro routine quotidiana, secondo il rapporto dell´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd) intitolato "Health at a Glance: Europe 2010". La questione è: è possibile vivere in salute più a lungo? Un nuovo progetto finanziato dall´Ue ha il compito di scoprirlo. Nu-age ("New dietary strategies addressing the specific needs of elderly population for a healthy ageing in Europe") ha ricevuto 9 Mio Eur nell´ambito del Tema "Alimentazione, agricoltura, pesca e biotecnologia" (Kbbe) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue e mira a contrastare il declino sia cognitivo che fisico cui vanno incontro gli anziani. Gli esperti sottolineano che il numero di europei di 65 anni e oltre è in aumento e prevedono che questa cifra raggiungerà il 40% della popolazione generale in meno di 19 anni. Prevenire le malattie legate all´età aiuterà anche a diminuire la spesa sanitaria e sociale. Coordinato dall´Università di Bologna, il consorzio Nu-age riunisce 31 esperti del mondo della ricerca, e del settore accademico e industriale. I partner esamineranno l´impatto della dieta sugli anziani europei e forniranno informazioni fondamentali su come possiamo vivere più a lungo e più in salute. Gli esperti credono che una miriade di fattori ambientali e biologici influenzino l´invecchiamento e la dieta è uno di questi fattori. La ricerca deve però chiarire come la dieta delle persone influenzi il processo dell´invecchiamento; sono state fatte poche ricerche sull´influenza della dieta sulle malattie legate all´età. Determinare la dieta ottimale è anche fondamentale. Fino a ora, gli esperti hanno scoperto come il cibo consumato possa influenzare il modo in cui si sviluppa un´infiammazione. I dati dimostrano che l´infiammazione dovuta all´invecchiamento potrebbe influenzare lo sviluppo di malattie legate all´età come il diabete di tipo 2, l´arteriosclerosi e la neurodegenerazione. Secondo il progetto, i partner di Nu-age tracceranno una nuova piramide alimentare rivolta agli ultra sessantacinquenni. Le linee guida dietetiche usate in Europa saranno usate per costruire la piramide, che descriverà le proporzioni di vari cibi che dovrebbero fare parte di una dieta equilibrata. Secondo i partner la piramide alimentare, chiamata Nu-age 65+, riguarderà i bisogni nutrizionali degli anziani mettendo in evidenza la densità degli alimenti, l´acqua, la fibra, la vitamina D e la vitamina B12. Gli anziani riceveranno cibo arricchito e consigli e sostegno su come modificare la loro dieta per conformarsi alla piramide. Queste informazioni aiuteranno il team di Nu-age a valutare gli effetti della piramide alimentare sulla salute e sui fattori dell´invecchiamento. I partner raccoglieranno inoltre informazioni sull´assunzione di cibo e campioni di sangue, urina e altro, i risultati saranno confrontati con quelli relativi ad anziani che non partecipano all´intervento alimentare. Lo studio si occuperà inoltre delle determinanti socioeconomiche per la scelta del cibo. "Nel corso della sua attività, Nu-age cercherà di colmare l´attuale mancanza di conoscenze su come la dieta può influenzare e contrastare le malattie legate all´età e il deperimento funzionale. Questo contribuirà a migliorare la salute e la qualità della vita della popolazione europea che sta invecchiando," dice il coordinatore del progetto Nu-age, il professor Franceschi dell´Università di Bologna. Il team di scienziati di Nu-age, il settore industriale e i politici potrebbero usare i risultati di questo studio a loro vantaggio. I risultati contribuiranno al lavoro del Partenariato europeo per l´innovazione pilota sull´invecchiamento sano e attivo della Commissione europea. I partner di Nu-age provengono da Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Bologna: http://www.Unibo.it/portale/default.htm  Per consultare la scheda informativa del progetto Nu-age su Cordis: http://cordis.Europa.eu/fetch?caller=fp7_proj_en&action=d&doc=1&cat=proj&query=012fc18fbbe8:5434:
55795320&rcn=98965
 Partenariato europeo per l´innovazione pilota sull´invecchiamento sano e attivo: http://ec.Europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm?section=active-healthy-ageing  Per leggere la relazione dell´Ocse "Health at a Glance: Europe 2010", fare clic: http://dx.Doi.org/10.1787/health_glance-2010-en  
 
   
 

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