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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Maggio 2011
 
   
  RICERCATORI SVELANO COLLEGAMENTO TRA GENI E CARENZA DI MAGNESIO

 
   
  Bruxelles, 12 maggio 2011 - Scienziati in Europa, guidati dalla Charité - Universitätsmedizin Berlin e dal Centro Max Delbrück per la medicina molecolare in Germania, hanno scoperto un collegamento tra i geni e la carenza di magnesio. Presentato nella rivista American Journal of Human Genetics, lo studio potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti per le carenze di magnesio innescate geneticamente. La ricerca è stata in parte finanziata dal progetto Eunefron ("European network for the study of orphan nephropathies"), che ha ottenuto quasi 3 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue per indagare sulla storia naturale e sulla fisiopatologia delle malattie ereditarie rare che colpiscono le strutture chiave dei reni. I ricercatori hanno scoperto dei cambiamenti in un gene che aiuta a regolare i processi del magnesio. Chi soffre di carenza di magnesio solitamente dice al proprio medico di sentirsi molto stanco e di avere i muscoli molto deboli. Possono essere riportati anche disturbi al ritmo cardiaco e gravi convulsioni. Anche i pazienti a cui viene diagnosticata un´elevata pressione sanguigna o il diabete possono avere una carenza. Quanto è importante il magnesio? Gli esperti dicono che i nostri corpi ne hanno bisogno poiché contribuisce alle attività enzimatiche e muscolari e alla trasmissione neuronale. La normale concentrazione del magnesio nel siero varia tra 0,7 a 1,2 mmol/l negli adulti, e livelli bassi di magnesio nel siero possono passare inosservati poiché i sintomi non si manifestano per molto tempo. Generalmente gli esperti tirano in ballo dieta e nutrizione nei casi di carenza di magnesio. Ma questo ultimo studio getta nuova luce su come dei cambiamenti nel gene Cnnm2 innescano delle modifiche nel modello umano e, a sua volta, nella struttura e funzione del sequenziamento di proteine. Secondo il team, il cambiamento influenza una proteina che è fissata nella membrana sia dei reni che delle cellule intestinali, e che determina l´assorbimento del magnesio nel flusso ematico. Poiché questo processo smette di funzionare nella proteina difettosa, il flusso ematico non riesce ad assorbire il magnesio, che viene espulso attraverso l´intestino e l´urina, e quindi perduto. "I nostri risultati ci forniscono una serie di nuove intuizioni sul metabolismo del magnesio nel corpo," spiega il dott. Dominik Müller del Dipartimento di nefrologia pediatrica alla Charité - Universitätsmedizin Berlin. "Alla fine, in seguito a ulteriori ricerche e sviluppi, noi vediamo la possibilità di affrontare tali carenze dal punto di vista medico." A questo studio hanno contribuito ricercatori provenienti da: Università Cattolica di Lovanio Scuola Medica in Belgio, Istituto di Fisiologia e Zurich Center per la Fisiologia umana integrativa all´Università di Zurigo in Svizzera, Dipartimento di Pediatria, Ospedale regionale Pardubice nella Repubblica Ceca e Centro medico universitario Utrecht e Radboud University Nijmegen Medical Centre nei Paesi Bassi. Per maggiori informazioni, visitare: Charité - Universitätsmedizin Berlin: http://www.Charite.de/en/charite/  American Journal of Human Genetics: http://www.Cell.com/ajhg/    
   
 

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