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Notiziario Marketpress di Venerdì 27 Maggio 2011
 
   
  ROMA (PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI): LA MOSTRA UNICITA’ D’ITALIA. MADE IN ITALY E IDENTITA’ NAZIONALE. 1961/2011 CINQUANT’ANNI DI SAPER FARE ITALIANO ATTRAVERSO IL PREMIO COMPASSO D’ORO ADI - DAL 31 MAGGIO AL 25 SETTEMBRE

 
   
  A Roma, dal 31 maggio al 25 settembre, una grande mostra arricchisce la proposta culturale della capitale con una iniziativa di richiamo internazionale, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e compresa nel programma ufficiale per le Celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia. La mostra Unicità d’Italia presenta il fenomeno del Made in Italy come elemento di coesione sociale che ha contribuito a rafforzare il nostro sentimento di identità nazionale. Il racconto espositivo si sviluppa attraverso i prodotti della Collezione storica del Compasso d’Oro, per la prima volta dalla sua nascita esposta integralmente. L’evento, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, è ideato e prodotto dalla Fondazione Valore Italia - la cui missione principale consiste nella valorizzazione dell’eccellenza produttiva italiana e del patrimonio di conoscenze che ne ha consentito l’espressione - in collaborazione con Adi - Associazione per il Disegno Industriale e la Fondazione Adi – Collezione Storica Compasso d’Oro. La mostra Unicita’ D’italia. Made In Italy E Identita’ Nazionale. 1961/2011 Cinquant’anni di saper fare italiano attraverso il Premio Compasso d’Oro Adi, è curata da Enrico Morteo e si articola in due sedi espositive. Al Palazzo delle Esposizioni verrà proposto attraverso sei percorsi tematici (il progetto del lavoro; dalla ricerca al quotidiano; nuovi italiani nuove cose; tempo libero; il rigore del poco; la liberazione dei linguaggi) l’evoluzione del saper fare italiano negli ultimi cinquanta anni, e come la nostra qualità progettuale e produttiva abbia modificato, nel medesimo arco di tempo, stili di vita e comportamenti sociali e di consumo, contribuendo nello stesso tempo a rafforzare il nostro comune sentimento di identità nazionale, proprio in un periodo nel quale lo stesso sentimento è stato soggetto a molteplici ripensamenti. A condurci in questo viaggio saranno i circa trecento oggetti della Collezione Storica del Compasso d’Oro Adi, che dal 1954 premia l’eccellenza del design italiano. Non c’è al mondo collezione di design altrettanto estesa, che metta insieme semplici oggetti d’uso domestico con complessi macchinari industriali, strumenti di misura, giocattoli, automobili e tessuti decorativi, sistemi costruttivi ed editoria, ricerche teoriche e progettazione grafica, solo per citare alcuni fra gli ambiti che sono stati presi in esame dalle giurie del Premio. Il percorso espositivo è inoltre arricchito da ulteriori materiali: molte testimonianze video, documentari d’archivio e immagini di cronaca, spot pubblicitari e frammenti di film per evocare momenti e avvenimenti dal boom economico al Xxi secolo. Una selezione di immagini del grande fotografo Ugo Mulas, una ricca rassegna di manifesti originali provenienti dal Massimo e Sonia Cirulli Archive e alcuni preziosi documenti conservati dall’Archivio Albe e Lica Steiner (Dpe Politecnico di Milano) completano questo stimolante viaggio nell’eccellenza della creatività e della produzione italiane. Parallelamente, sono state immaginate 12 ‘microstorie’, due per ciascun ambito tematico, ciascuna scandita in 6 tappe: un insieme di 72 episodi costruiti intorno ad alcuni oggetti premiati. In ciascuna microstoria, agli oggetti si alternano architetture, arti visive, ricerca, tecnologia e costume. Infine, con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, la mostra presenta la rassegna Pre-visioni, 3 brevi riflessioni di giovanissimi registi, chiamati in qualche modo a rappresentare tutti i giovani italiani. A loro, che sono l’unica dimensione del domani a cui possiamo accedere, abbiamo chiesto di interrogarsi sul nostro presente e sul futuro imminente così da svelare aspirazioni e timori, aspettative e speranze in una società diversa, affluente e fragile. Al Macro-testaccio La Pelanda si guarda alla contemporaneità e si apre il dibattito sul futuro: quali sono le sfide che il Made in Italy deve oggi, e sempre più dovrà domani, affrontare per poter mantenere la propria “unicità”? Quale tragitto deve seguire il sistema produttivo nazionale per rimanere competitivo nell’economia globalizzata? In mostra vi saranno i circa quattrocento nuovi prodotti selezionati nell’ultimo triennio dall’Osservatorio Permanente del Design dell’Adi per concorrere al Xxii Premio Compasso d’Oro Adi, che sarà assegnato in luglio proprio nell’ambito della Mostra. Il contesto sarà inoltre propizio per comunicare al pubblico l’importanza di una corretta cultura della proprietà industriale, accrescendo la consapevolezza che il Made in Italy potrà rimanere unico solo tutelando la creatività che ne è all’origine. L’esposizione a La Pelanda costituisce uno degli appuntamenti clou dell’estate romana. Si alterneranno eventi di varia natura - convegni, seminari, lezioni sul design, spettacoli e cinema - volti a coinvolgere il pubblico sui temi fondanti della Mostra stessa. All’interno è possibile fermarsi nel ristorante caratterizzato da un’offerta di prodotti tipici della cucina mediterranea e della tradizione agroalimentare italiana. Il Compasso d’Oro Nato su iniziativa dei grandi magazzini La Rinascente, ma già nel 1958 gestito dall’Adi - Associazione per il Disegno Industriale -, il Compasso d’Oro si proponeva di promuovere il valore culturale dei beni di consumo e di rinnovare l’offerta della produzione italiana, in un periodo di rapida espansione sociale ed economica del Paese. Nel tempo, questo obiettivo si è andato ridefinendo, facendo del Compasso d’Oro il riconoscimento dell’eccellenza del design italiano in un senso più allargato, premiando l’innovazione tecnologica e tipologica, la ricerca e la sperimentazione nell’uso dei materiali o nei processi di produzione e di vendita. Scheda Tecnica Della Mostra Unicita’ D’italia Made in Italy e identità nazionale. 1961/2011, cinquant’anni di saper fare italiano raccontati attraverso il Premio Compasso d’Oro Adi Roma, Palazzo delle Esposizioni e Macro-testaccio La Pelanda aperta al pubblico dal 31 maggio al 25 settembre 2011 a cura di: Enrico Morteo per Fondazione Valore Italia, Fondazione Adi, Adi direttore artistico: Enzo Eusebi promossa da: Ministero dello Sviluppo Economico prodotta da: Fondazione Valore Italia in collaborazione con Fondazione Adi e Adi catalogo: Marsilio Editori 54° Biennale Dell’arte Di Venezia - Padiglione Albania La Fondazione Borsalino A Venezia Con L’opera Dell’artista Anila Rubiku “Hats Protect Ideas” In scena la diversità e la condizione di attesa di chi, in bilico tra passato e presente, è alla cerca di una nuova identità. Opening - Giovedì 2 Giugno 2011, ore 18.30 Spazio Rolak, Giudecca 211/b – Padiglione Albania Prende il via, in occasione della 54° edizione della Biennale d’arti visive di Venezia, la collaborazione tra l’artista albanese Anila Rubiku, la Fondazione Borsalino e Borsalino S.p.a., la storica azienda di cappelli di Alessandria. Anila Rubiku (Durazzo, 1970), artista conosciuta a livello internazionale per le sue opere dedicate a temi contemporanei in cui la manualità diventa espressione dell’impegno e della partecipazione alle grandi questioni sociali, è nella rosa dei cinque artisti invitati a rappresentare il Padiglione albanese alla Biennale 2011, a cura di Riccardo Cadura, con una propria sala. L’artista presenterà due diversi lavori, ponendo l’accento sulle diversità e il complicato processo di integrazione culturale, per affrontare un tema di grande attualità. “Hats Protect Ideas” è una installazione che indaga il tema dell’identità, in riferimento alle problematiche connesse a emigrazione e immigrazione. L’opera, realizzata in collaborazione con l’azienda Borsalino e l’omonima Fondazione, è composta da 60 cappelli in feltro da uomo, ognuno dei quali ricamato a mano da donne straniere di diverse nazioni, immigrate in Italia e che qui vivono da tempo. I sessanta ricami – frasi emblematiche oppure disegni - propongono altrettanti diversi racconti sul difficile percorso che uno straniero si trova ad affrontare verso l’ottenimento di una nuova cittadinanza. Ogni cappello dell’installazione Hats protect ideas racconta parallelamente l’esperienza di ogni migrante e quella dell’artista, paradigmatica della corsa a ostacoli di tutti coloro che abbandonando il proprio paese sono alla ricerca di una nuova e combattuta cittadinanza. Storie individuali che insieme diventano voci di un racconto corale in tema di identità. Ai cappelli Borsalino il compito di “proteggere le idee”. “Other countries. Other citizenships”, la seconda opera in mostra, realizzata in collaborazione con un altro marchio storico piemontese, l’azienda Toscanini produttrice portabiti in legno, è un progetto sul tema dell’esilio. A comporre il messaggio: "The person who disowns his own language in order to adopt a different one, changes identity and disillusions", sono lettere stampate singolarmente, ciascuna su una gruccia diversa. L’esilio qui non è associato all’idea della partenza, del distacco o del viaggio in sé, come normalmente avviene, ma è proposto come consapevolezza di far parte di un Paese e di una cultura che non è la propria, facendo emergere il senso di precarietà e attesa degli emigrati durante il loro percorso di inserimento. “Come tanti albanesi costretti a lasciare la loro terra d´origine e le loro case per cercare lavoro e possibilità - ha ricordato Anila Rubiku - ogni emigrato sperimenta il destarsi di altre aspettative rispetto a quelle che lo accompagnano al momento della partenza. Immediatamente aspira a una vita migliore e a una nuova definizione come cittadino. Intende riconoscersi come membro della nuova società, assimilare ogni suo aspetto culturale e riuscire a integrarsi con essa”. “Il mio progetto – ha proseguito - racconta le diverse capacità e forme di adattamento di coloro che si trovano ad affrontare questa trasformazione, non senza grandi difficoltà e conflitti interiori. Durante il processo emergono disagio e un’indefinibile sensazione di sospensione, in attesa di una svolta, un giudizio, l’arrivo di un permesso, la consacrazione di una cittadinanza”. Hats Protect Ideas, titolo dell’installazione veneziana, è anche il titolo del progetto speciale che dall’autunno di quest’anno l’artista intraprenderà su invito della Fondazione Borsalino, in collaborazione con l’azienda. “Crediamo molto nella capacità dell’arte di raccontare storie che hanno un valore universale, partendo da esperienze autobiografiche - afferma Roberto Gallo, Presidente della Fondazione Borsalino e Amministratore Unico della Borsalino S.p.a. “Abbiamo accolto la collaborazione con Anila Rubiku con l’idea di dar vita a un percorso articolato, di scambi e di crescita reciproca, e con l’entusiasmo di un impegno dai molteplici risvolti: culturale, artistico, creativo e anche sociale. Sostenendo questa giovane artista emergente, con il suo intelligente e poetico lavoro fortemente legato all’attualità, ci piace contribuire a permettere di dare voce a chi spesso non ha diritto di parola.”  
   
 

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