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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Giugno 2011
 
   
  "NORD E SUD A 150 ANNI DALL´UNITÀ D´ITALIA", IORIO SULLA QUESTIONE MERIDIONALE

 
   
  Campobasso, 1 giugno 2011 - «La questione meridionale, che ha creato un rallentamento nella crescita in una parte importante nel Paese, tanto da dare vita ad un dualismo tra Nord e Sud in termini economici e sociali, trova base in una molteplicità di cause storiche. A tale complessità di motivazioni si devono necessariamente contrapporre una serie di soluzioni che la politica, e quindi le Istituzioni, debbono sapere porre in essere all´interno di una strategia che porti a dire che "ciò che è bene per il Mezzogiorno, lo è per l´intero Paese", e che "se non vi è sviluppo per il Sud, non vi può essere crescita per il resto della Penisola"». Lo ha detto il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, intervenendo, nella mattinata del 30 maggio , come relatore, alla Giornata di studi organizzata da Svimez dal tema "Nord e Sud a 150 anni dall´Unità d´Italia". L´incontro, tenutosi a Roma, presso la Sala della Lupa della Camera dei Deputati, è stato presieduto dal Presidente della stessa Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ed ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, e del Consigliere di Svimez, Antonio Meccanico. «Dobbiamo senza dubbio superare questa condizione di transizione istituzionale che viviamo ormai da quasi un ventennio - ha aggiunto il Presidente Iorio -. Dobbiamo approdare ad un modello istituzionale che rappresenti le reali necessità del Paese e che non venga costantemente messo in discussione da un bipolarismo tutto italiano che, accanto alle tante positività che ha apportato al sistema politico, ha però prodotto la politica del "ricominciamo tutto da capo" ad ogni alternanza di Governo. Politica che ha causato all´Italia pesanti ritardi rispetto al resto d´Europa e al resto dell´Occidente. Infine, dobbiamo poter guardare al federalismo, e ad una sua sana attuazione, come ad una presa d´atto dell´incapacità del sistema centralista di rispondere alle reali esigenze di crescita delle diverse aree del Paese; un centralismo che deve trovare un superamento nella novità rappresentata dal federalismo e, quindi, da una maggiore autonomia e da un nuovo protagonismo dei territori delle singole regioni».  
   
 

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