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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Giugno 2011 |
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SISTEMA EUROPEO COMUNE DI ASILO: MAGGIORE TUTELA E PIÙ SOLIDARIETÀ PER CHI CHIEDE PROTEZIONE INTERNAZIONALE
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Bruxelles, 6 giugno 2011 - La Commissione europea prosegue con il completamento del sistema europeo comune di asilo previsto per il 2012. Le proposte di modifica delle direttive "accoglienza" e "procedure" introducono norme più flessibili, eque ed efficaci per il bene degli Stati membri e di quanti chiedono protezione internazionale. In questo, traggono insegnamento dagli annosi negoziati in sede di Consiglio dei Ministri e di Parlamento europeo, ma anche dalle consultazioni con le associazioni di rifugiati e con l´Unhcr. I negoziati devono ora proseguire sugli aspetti restanti del cosiddetto "pacchetto legislativo sull´asilo". "Consolidare una vera e propria politica comune di immigrazione e asilo è fra le mie massime priorità. Oggi il trattamento e le garanzie di cui godono i richiedenti asilo variano notevolmente da uno Stato membro all´altro, proprio come sono radicalmente diverse le possibilità di ottenere protezione a seconda dello Stato membro che esamina la domanda di asilo. Così non si può continuare. Urgono procedure d´asilo efficaci ed eque e condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo adeguate e comparabili in tutta l´Unione. Allo stesso tempo è necessario che le norme che conveniamo a livello europeo siano semplici, chiare e efficaci in termini di costi. L´unione deve portare avanti i propri valori e dare protezione a quanti approdano ai suoi territori in cerca di rifugio da guerre e persecuzioni; per questo dobbiamo rispettare l´impegno di istituire un sistema europeo comune di asilo entro il 2012. Le proposte odierne contemplano norme elevate per tutti coloro che hanno realmente bisogno di protezione e contribuiranno ad alleviare di inutili oneri le autorità nazionali, e non solo: creeranno una maggiore fiducia tra gli Stati membri", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. Obiettivo delle iniziative presentate oggi è istituire procedure efficaci ed eque e garantire condizioni di accoglienza adeguate e comparabili in tutta l´Unione. Le modifiche apportate alla direttiva "procedure" sono intese a semplificare e chiarire le norme in modo da: semplificarne l´attuazione per gli Stati membri, specie quando si trovano a dover trattare in contemporanea un numero ingente di domande di asilo. Sono state riviste le norme che disciplinano l´accesso alla procedura di asilo, lo svolgimento dei colloqui personali e la durata massima delle procedure (obiettivo centrale della proposta resta il termine generale di sei mesi per concludere le procedure di primo grado); contrastare meglio i potenziali abusi. Nuove disposizioni permettono agli Stati membri di accelerare le procedure e esaminare alla frontiera le domande chiaramente poco convincenti o presentate da richiedenti che costituiscono un pericolo per la sicurezza nazionale o l´ordine pubblico; migliorare la qualità del processo decisionale in primo grado aggiungendo accorgimenti pratici che aiutino il richiedente a capire la procedura o predisponendo un´adeguata formazione del personale che esamina le domande e prende le dovute decisioni; garantire l´accesso alla protezione. Sono chiarite le fasi iniziali della procedura, a beneficio delle guardie di frontiera, dei poliziotti e altre autorità che per primi entrano in contatto con chi chiede protezione; gestire le domande reiterate. La proposta modificata chiarisce le norme che regolano la possibilità per il richiedente asilo di reiterare la domanda nell´ipotesi che sia cambiata la sua situazione, nell´intento anche di prevenire eventuali abusi; migliorare la coerenza con altri strumenti dell´acquis dell´Unione in materia di asilo, come l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo. La proposta riserva per l´appunto all´Ufficio un ruolo più concreto nelle disposizioni relative alla formazione e all´accesso alla procedura. Le modifiche apportate direttiva "accoglienza" introducono maggiore chiarezza e flessibilità di modo da: semplificarne l´attuazione per gli Stati membri che, disponendo di un margine di manovra più ampio per realizzare le misure previste, vedranno ridursi gli oneri finanziari e amministrativi. Disporre norme chiare che limitino rigorosamente la possibilità di trattenere i richiedenti asilo. La nuova proposta mantiene elevate le norme sul trattamento, specie con riguardo al trattenimento; il diritto di libera circolazione può essere soggetto a restrizioni solo se necessarie e proporzionate e giustificate da motivazioni chiari, comuni e esaurienti; garantire un livello di vita dignitoso, specie con misure nazionali dirette a individuare le particolari esigenze delle persone vulnerabili, come i minori e le vittime di tortura, o con un sostegno materiale di livello adeguato per i richiedenti asilo; favorire l´indipendenza economica dei richiedenti asilo. L´obiettivo è agevolarne l´accesso al mercato del lavoro riconoscendo agli Stati membri una certa flessibilità durante l´esame della domanda in primo grado o se devono far fronte a un numero elevato di domande simultaneamente. Contesto - La Commissione ha già presentato proposte di modifica della direttiva "accoglienza" nel dicembre 2008 (Ip/08/1875) e della direttiva "procedure" nell´ottobre 2009 (Ip/09/1552). Le proposte modificate odierne riflettono i progressi conseguiti nei negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio e le consultazioni con altri attori (Unhcr e Ong, ad esempio). Prossime tappe - Le due proposte saranno presentate alla sessione del 9 giugno del Consiglio Giustizia e Affari interni e successivamente discusse sotto la presidenza polacca. Perché diventino legge dovranno poi essere adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio con voto a maggioranza qualificata. |
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