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Notiziario Marketpress di
Venerdì 10 Giugno 2011 |
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COSI’ IL ‘RITORNO ALLA NATURA’ DIVENTA CHIAVE DI SVILUPPO CONCRETO (E SOSTENIBILE). PRESENTATO IL PIA - PROGETTO INTEGRATO DELLA VAL CAVALLINA
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Ecco come una valle prealpina, sottoposta alla pressione urbanistica delle vicine aree di pianura e, forse, a una crisi di identità, può ritrovarsi e ridisegnare il suo futuro: attraverso un ‘ritorno alla natura’, che non è la vacua ricerca di un’età dell’oro che non c’è più, né la rincorsa velleitaria a modelli di museificazione ambientale o a miti bucolici, ma una vera chiave di sviluppo. Concreto e sostenibile. A cambiare il volto della Val Cavallina potrà contribuire lo strumento del Pia – Progetto Integrato d’Area, un progetto pilota nell’ambito del Programma operativo regionale competitività 2007/2013 - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Con un contributo di 3.177.823 di euro per 6.469.107 euro di investimento totale, attraverso 24 operazioni da parte di 16 soggetti beneficiari (il Consorzio Servizi Val Cavallina come capofila, 9 comuni, la Comunità Montana, 4 parrocchie e la cooperativa sociale onlus L’innesto), il Pia “la Val Cavallina: il ritorno alla natura come chiave dello sviluppo” contribuirà a costruire una nuova identità della valle attraverso il recupero di memorie e saperi locali, la valorizzazione di beni culturali nascosti o ‘dimenticati’, la creazione di percorsi di fruizione delle risorse ambientali. Con l’obiettivo finale di far evolvere la vallata in una destinazione attraente del turismo sostenibile anche mediante formule innovative di ricettività: si vorrà rendere partecipe l’ospite alla vita locale, secondo il modello della “Comunità Ospitale” promosso dall’Associazione Nazionale Borghi Autentici d’Italia che del Pia Val Cavallina funge da ‘Assistenza Tecnica’. Ma in sostanza il Pia ha anche un altro obiettivo: far conoscere e amare di più il proprio territorio agli stessi residenti. Il Pia è stato ufficialmente presentato a Casazza, presso il Museo della Val Cavallina, da Angelo Zamblera, direttore del Consorzio Servizi Val Cavallina (‘Capofila’ del partenariato del Pia), da Francesco Silvestri, ‘Assistenza tecnica’ del Pia (Associazione Borghi Autentici d’Italia), e da Anna Natali, Sistema Nazionale di Valutazione Politica Regionale 2007-2013 e funzionaria della Regione Emilia Romagna. Un esempio concreto delle operazioni rese possibili dal Pia (parte delle quali già avviate) è il restauro della Via Crucis di Monasterolo del Castello, sulla piazza della chiesa del Ss. Salvatore. L’inaugurazione dell’opera di fatto suggella il lancio del Pia, e coincide con l’iniziativa “Il mosaico in piazza: un’opera per tutti”, organizzata dalla cooperativa sociale L’innesto, in collaborazione con la Scuola d’Arte Fantoni: sotto la guida di animatori didattici 200 ragazzi delle elementari della Val Cavallina si cimentano nella realizzazione di formelle di mosaico che riproducono le stazioni della Via Crucis. Il Pia di cui beneficia la Val Cavallina (unica zona della Bergamasca su altri 8 Pia lombardi in graduatoria) interessa il territorio di 10 comuni (Cenate Sopra, Entratico, Vigano San Martino, Grone, Spinone al Lago, Monasterolo del Castello, Bianzano, Ranzanico, Gaverina Terme, e in più Casazza, in quanto sede del Consorzio Servizi Val Cavallina) per un totale di 52 kmq e 11.000 abitanti. I 24 interventi finanziati ai 16 beneficiari, afferenti ai tre ‘Assi’ previsti dal Bando (ambiente, cultura e turismo), riguardano quindi recuperi e rifunzionalizzazioni di centri storici e rurali, di beni architettonici (palazzi nobiliari, mulini, casali tipici) e chiese, di nodi di ‘mobilità dolce’, la creazione di allestimenti per la riscoperta delle attività tradizionali, il recupero e la messa in sicurezza delle emergenze ambientali, la realizzazione e il completamento di percorsi ciclabili e sentieristici. La varietà dei 24 interventi assume un particolare valore poiché non si limita agli 11 enti pubblici, ma coinvolge anche parrocchie e cooperative. Le operazioni gestite dalle parrocchie, sono sì incentrate sul recupero architettonico, ma comportano anche la rifunzionalizzazione di edifici sacri a spazio polivalente (Parrocchia di Borgo di Terzo), la nascita di un luogo di sosta, spiritualità e studio (Parrocchia di Monte Grone), il recupero di un percorso pedonale all’interno del centro storico (Parrocchia di Monasterolo). Degna di nota anche la complessa operazione della Cooperativa L’innesto (Il Borgo antico e la Valle delle Sorgenti). Baricentrica rispetto a tutta l’ingegneria del Pia, intende qualificare la frazione di Trate (Gaverina Terme) come elemento di attrazione, conoscenza e fruizione sui temi forti del Pia, ovvero biodiversità, storia e tradizione locale. In cantiere la realizzazione di una sorta di ecomuseo della Val Cavallina, di laboratori didattici e spazi per attività culturali, di un centro visite che sia punto di partenza e informazione per escursioni in tutta la valle. Un filo conduttore unisce le singole operazioni, e fa si che molte concorrano trasversalmente alla realizzazione degli obiettivi, e che alcune siano propedeutiche al buon risultato di altre. Il Pia si fonda inoltre sulla definizione di una "struttura narrativa" del sistema dei beni culturali ed ambientali - incentrata a sua volta su alcuni temi forti come gli itinerari e il paesaggio, i mestieri di valle, la casa tradizionale, le feste e i riti religiosi, i giochi tradizionali, la fauna, la flora, i biotopi, la storia scritta ed orale della valle – e sul coinvolgimento di tutti i protagonisti delle comunità locali, cittadini e operatori economici e sociali. In pratica, questo consiste nel ‘preparare il terreno’ affinché la Val Cavallina possa sviluppare un sistema ricettivo efficiente e attraente, per conquistare il rango di vera ‘destinazione turistica’, seppure nel solo ambito di un turismo sostenibile di piccoli numeri |
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