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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Dicembre 2006
 
   
  IL CENSIMENTO DELLA VITA MARINA CONTINUA A RISERVARE SORPRESE

 
   
  Granchi ricoperti di peli, microbi giganti e un branco di pesci della dimensione dell´isola di Manhattan: queste sono solo alcune delle scoperte del censimento della vita marina nel 2006. Oltre a individuare nuove specie, l´iniziativa ha rivelato aspetti del: comportamento animale e ha permesso lo sviluppo di nuove e più efficaci tecniche di ricerca. Al suo sesto anno di vita, il progetto «Census of Marine Life» ha l´obiettivo di registrare la diversità, la distribuzione e l´abbondanza della vita marina entro il 2010. Alcuni progetti di ricerca finanziati dall´Ue stanno contribuendo al censimento, cui partecipano circa 2 000 ricercatori di 80 paesi. Il microbo gigante è stato individuato dai ricercatori al largo delle coste del Portogallo. Mentre la maggior parte dei protozoi può essere vista soltanto al microscopio, la nuova specie presenta un diametro di 1 cm e ed è dotata di una conchiglia composta da particelle minerali. Tra le altre nuove specie identificate dal censimento figurano un granchio con una nitida presenza di peluria e un´aragosta gigante da 1,7 kg. Nell´oceano meridionale, gli scienziati impegnati nello studio di quanto stesse accadendo al di sotto di uno strato di 700 m di ghiaccio e a 200 km dalle più vicine acque libere hanno scoperto più specie nuove che conosciute. I ricercatori hanno trovato la vita nei luoghi più impensati. Le zone attorno agli sfiati oceanici pullulano di vita, fenomeno che ha indotto gli scienziati a chiedersi come sia possibile che i vari gamberi, mitili e molluschi bivalvi presenti vivano in un tale ambiente estremo. La temperatura attorno agli sfiati può essere molto diversa nell´ambito di pochi centimetri, passando da valori prossimi allo zero ad altri elevatissimi, e gli animali devono inoltre affrontare le alte concentrazioni di metalli pesanti provenienti dai fluidi degli sfiati. Fino a quest´anno, gli scienziati credevano che il gambero Neoglyphea neocaledonica si fosse estinto circa 50 milioni di anni fa. I ricercatori del censimento lo hanno trovato invece vivo e vegeto su una montagna sottomarina nel Mar dei Coralli, una scoperta, questa, che gli studiosi hanno paragonato a quella del coelacanth, un ordine di pesci ritenuto estinto a partire dalla fine del periodo cretaceo fino a quando nel 1938 venne individuato un esemplare vivo al largo delle coste del Sudafrica. Il «Census of Marine Life» non si limita a individuare e a contare gli animali; i ricercatori ne stanno anche studiando il comportamento. Nel 2006 hanno seguito l´epico viaggio di 70 000 km della berta grigia lungo l´Oceano Pacifico alla ricerca di cibo. Fra gli altri animali seguiti dai ricercatori figurano il salmone, lo squalo e il calamaro. «Ogni spedizione rivela nuove meraviglie dell´oceano - e al rientro delle imbarcazioni è sempre più evidente che molte altre scoperte aspettano gli esploratori marini negli anni a venire», ha commentato Fred Grassle, presidente del comitato direttivo scientifico del progetto. Lo studio di questa diversità ha imposto lo sviluppo di nuove tecniche di ricerca. Per la prima volta gli scienziati hanno impiegato le tecniche di codificazione del Dna a bordo delle navi per determinare la portata e l´abbondanza delle specie di plancton microscopiche. Il branco di pesce composto da 20 milioni di esemplari, pari alla dimensione dell´isola di Manhattan, è stato individuato grazie ad una nuova tecnologia navale che utilizza il suono per rintracciare la vita in una vasta zona dell´oceano. I ricercatori stanno inoltre utilizzando mappe storiche per registrare i cambiamenti nella vita marina del passato. Utilizzando archivi relativi alle tasse sul sale usato per conservare il pesce, gli storici sono stati in grado di determinare i cambiamenti nell´abbondanza di vita marina in 12 estuari e sui mari costieri in tutto il mondo; tale ricerca conferma come lo sfruttamento e la distruzione dell´habitat abbiano impoverito il 90% di specie importanti. «Gli studi storici del Coml concordano con i recenti studi, mostrando un forte declino della maggior parte delle popolazioni selvatiche di animali marini di cui si nutrono gli uomini», ha dichiarato il dottor Grassle. «È difficile per gli uomini di oggi credere alla ricchezza di un tempo degli oceani in numerose regioni costiere». Il lavoro sul campo più intenso per il censimento si estenderà da adesso fino alla fine del 2008. I risultati saranno analizzati e sintetizzati a partire dal 2009. Http://www. Coml. Org/ .  
   
 

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