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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Luglio 2011
 
   
  REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE: GIUDIZIO DELLA CORTE DEI CONTI SUL RENDICONTO 2010 DELLA REGIONE.

 
   
  Trento, 4 luglio 2011 - Di seguito un commento del Presidente della Regione Trentino - Alto Adige Lorenzo Dellai: “Corre l’obbligo di intervenire con alcune osservazioni in merito alla mancata parifica di parte del rendiconto 2010 della Regione Trentino Alto Adige. La Corte dei Conti nella pronuncia del 30 giugno 2011, con la solennità del rito giudiziario, ha giudicato evidentemente non attendibili e non affidabili parte dei conti esposti nel rendiconto della Regione poiché l’Ente nel 2010 non ha ritenuto di inviare alla Corte stessa per la registrazione i 15 regolamenti adottati in tale periodo, regolamenti che, pertanto, sarebbero inefficaci. Sul punto vi è da tempo una divergenza di opinioni. La Regione sostiene che a seguito dell’abrogazione nel 2001 delle norme costituzionali sui controlli preventivi sugli atti e considerata la norma costituzionale che prevede l’estensione alle Regioni speciali delle forme di autonomie più ampie attribuite alle Regioni ordinarie si è determinato direttamente anche il venir meno della norma di attuazione che disciplina tali controlli e quindi il venir meno dei controlli stessi. La Corte sostiene, viceversa, che il proprio controllo sia ancora operante non essendo stata (ancora) modificata la norma di attuazione, dimenticando, peraltro, che il controllo sulle leggi regionali è venuto meno pur essendo ancora previsto dallo Statuto. La questione è destinata entro pochi giorni a perdere totalmente importanza considerato che la modifica, o meglio l’armonizzazione, della norma di attuazione sui controlli della Corte dei Conti sarà approvata dal prossimo Consiglio dei ministri. Tuttavia non si può non prendere atto con rammarico di un conflitto istituzionale che non si evidenzia in altre realtà e deriva da posizioni non in linea con il nuovo quadro costituzionale delle Istituzioni che, a pari titolo, costituiscono ora la Repubblica.”  
   
 

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