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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Luglio 2011
 
   
  LOMBARDIA.SANITA´ PAGA FORNITORI A 60 GIORNI ALTRE REGIONI PAGANO A 900, SERVONO NUOVE REGOLE

 
   
  Milano, 4 luglio 2011 - Regione Lombardia ha raggiunto quest´anno l´obiettivo di pagare i fornitori del servizio sanitario in 60 giorni. Sono già oltre 3 milioni le fatture pagate con questa tempistica. E´ quanto ha ricordato il 30 giugno l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in occasione della decima edizione del convegno, promosso da Finlombarda, ´Finanza e Sanità´. ´Ci sono - ha spiegato Bresciani - altre due Regioni italiane che pagano a 900 e 750 giorni. Evidentemente siamo di fronte a realtà molto diverse che operano con obiettivi diversi. Un´azienda pagata a 900 giorni in una certa Regione trova sicuramente delle condizioni contrattuali molto differenti da quelle della Lombardia, che con il suo sistema spende meno´. ´Credo siano necessarie nuove regole - ha aggiunto Bresciani - per evitare che vengano ´soffiate´ delle risorse dal sistema del finanziamento globale. Ci sono tre o quattro Regioni che non fanno nulla per contenere i costi´. Rispondendo a una domanda sulla manovra finanziaria nazionale Bresciani ha poi ribadito che ´bisogna tagliare dove si spreca. C´è infatti una parte del Paese che spreca e una parte che fa continui sacrifici´. Intervenendo ai lavori del convegno dopo il presidente di Finlombarda, Marco Nicolai, Bresciani ha ricordato le direttrici fondamentali dello sviluppo del sistema sanitario e in particolare la politica delle alleanze con la ricerca, la finanza e l´industria, che - grazie appunto a questa alleanza forte - ha già presentato e finanziato 43 progetti (di cui 39 in corso). Sul tema del miglioramento della qualità del sistema, Bresciani ha ricordato la realizzazione in Lombardia, grazie anche al project financing, di 6 nuovi ospedali e di 650 opere di ristrutturazione: ´il punto di partenza non può che essere l´ammodernamento delle strutture´. Da un punto di vista organizzativo, Bresciani ha centrato in particolare l´attenzione sulla cura dei pazienti cronici, sottolineando la necessità di sviluppare di più la telemedicina (sul fronte delle cure domiciliari) e ricordando come in Lombardia si stia sperimentando un modello che vede il potenziamento della strutture territoriali di primo e secondo livello (con la creazione di posti letto per le cure sub-acute) e la nascita, sempre in via sperimentale dei Creg (Chronic Related Group): attraverso una quota di risorse stabilita in anticipo devono essere garantiti con continuità ai pazienti tutti i servizi extraospedalieri necessari per una buona gestione della patologia cronica (prevenzione secondaria, follow up, monitoraggio persistenza terapeutica, specialistica ambulatoriale, protesica, farmaceutica). ´In questo modo - ha commentato l´assessore - il sistema può essere paragonato a un polipo con la testa tecnologica nell´ospedale per acuti e i bracci operativi con le funzioni territoriali´.  
   
 

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