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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Luglio 2011
 
   
  UE, SERVIZI SOCIALI D´INTERESSE GENERALE: PIU´ QUALITA´ E DEFINIZIONE GIURIDICA

 
   
 
Bruxelles, 5 luglio 2011 - I servizi sociali sono, per molti aspetti, il tipo di servizi ai cittadini che abbiamo in mente quando parliamo di welfare. Il Parlamento europeo, con il relatore irlandese socialista Proinsias De Rossa, è in procinto di esaminare le proposte per un aggiornamento generale del quadro normativo. Ma cosa sono di preciso questi servizi? Sono definiti servizi d´interesse generale tutti quei servizi di cui beneficia la società nel suo insieme e che possono essere forniti solo dal governo, sia direttamente che indirettamente. Possono essere divisi in due categorie distinte: quelli "comprati" dal cittadino-consumatore come l´energia o l´acqua e quelli legati alla persona, parte essenziale di ogni società moderna. Fanno parte di questo secondo gruppo i cosiddetti servizi sociali d´interesse generale (Ssig) che includono l´assistenza sanitaria, la sicurezza sociale, l´occupazione e la formazione, l´edilizia popolare, gli asili nido e i servizi di assistenza a lungo termine. Si stima che rappresentino in totale il 26% del Pil dell´Ue e diano lavoro a circa 64 milioni di persone. I servizi sociali sono normalmente forniti dagli Stati, ma possono essere subappaltati ad aziende private, nel qual caso sono soggetti alle stesse regole del mercato interno e della concorrenza, come l´acqua o l´energia. È in questo ambito che il Parlamento europeo, con il rapporto di De Rossa, vuole intervenire e mettere ordine. Un diritto per i cittadini La crisi ha avuto "ingenti costi economici e sociali" che includono la "socializzazione del debito delle banche private" e ha messo "a dura prova il finanziamento dei servizi sociali" a causa del generale risanamento dei conti pubblici, si legge nella bozza di relazione. Ciononostante "l´accesso a servizi di alta qualità è un diritto dei cittadini", continua il rapporto e, per proteggerlo, è necessario un aggiornamento del quadro giuridico che differenzi meglio il welfare dagli altri servizi di interesse generale e ne migliori il finanziamento, specie in considerazione delle restrizioni imposte agli aiuti di Stato e delle norme sugli appalti nel mercato interno. Cosa si chiede nel rapporto Il rapporto chiede che si effettui una chiara distinzione nell´ordinamento giuridico dell´Unione tra i servizi sociali e gli altri servizi. Chiede poi l´istituzione di un gruppo di lavoro a livello europeo o di una "task force ad alto livello" co-presieduta dal Parlamento e dalla Commissione, che coinvolga anche Consiglio, parti sociali e altri soggetti interessati al fine di sviluppare e mettere in pratica misure atte a garantire questi servizi. La risoluzione non legislativa è stata approvata a larga maggioranza dalla commissione Occupazione e affari sociali. Sarà discussa in plenaria nella giornata di oggi, lunedì 4 luglio, e votata martedì.
 
   
 

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