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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Luglio 2011
 
   
  TARTUFO BIANCO PASSATA IN CONSIGLIO LA MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE

 
   
  L’ass. Cirio: “I Comuni potranno regolamentarne la vendita sulle aree pubbliche” Via libera dal Consiglio regionale alla modifica della L.r. 16 del 2008 che tutela il tartufo e ne regola la raccolta, coltivazione e valorizzazione, al fine di inserire la possibilità di regolamentarne la vendita su aree pubbliche da parte dei Comuni. La modifica è stata voluta e proposta dall’assessore al Turismo della Regione, Alberto Cirio, già correlatore della Legge di tutela attualmente vigente in Piemonte, con un emendamento al collegato alla Finanziaria che in questi giorni è in discussione in Aula. La decisione è nata a seguito di una sentenza del Tar, che a maggio ha accolto il ricorso di un commerciante cuneese di Borgo San Dalmazzo contro il Comune di Alba, autore di un regolamento che autorizzava la vendita del tartufo solo nei negozi specializzati e all’interno della Fiera Internazionale che si svolge in autunno. “La modifica della Legge 16 di fronte al vuoto normativo nazionale – sottolinea l’assessore Cirio – dà uno strumento concreto ai sindaci, riconoscendo ai Comuni il diritto di limitare la vendita del tartufo bianco durante le fiere riconosciute dalla Regione solo nell’ambito dei negozi specializzati e negli spazi della fiera, dove la presenza costante dei giudici e le rigide misure di controllo rappresentano una garanzia alla freschezza e alla qualità del prodotto. La sentenza pronunciata in primavera dal Tar rischia, infatti, di compromettere i controlli effettivi sulla commercializzazione del Bianco Pregiato e di conseguenza anche la tutela della sua immagine nonché del consumatore. Il tartufo ha un impatto mediatico e turistico altissimo per la nostra regione e non può essere trattato come un qualsiasi altro prodotto. Mi auguro che la scelta del Piemonte sia lo spunto per una riflessione nazionale che porti ad un aggiornamento della normativa, tenendo conto di queste peculiarità”  
   
 

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