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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Luglio 2011
 
   
  ASSEMBLEA PLENARIA DEL CDR APPROVA IL PARERE SULL´ACQUA DEL PRESIDENTE VENDOLA

 
   
  Bruxelles, 5 luglio 2011 - Approvato a maggioranza dall’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni, il parere di prospettiva, la cui redazione è stata affidata al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, su “Il ruolo degli enti locali e regionali nella promozione di una gestione sostenibile dell’acqua”. “A stragrande maggioranza e senza differenza di schieramento politico è stato approvato questo parere di prospettiva - ha commentato il Presidente Vendola dopo l’approvazione in Aula - che mette a fuoco il tema dell’acqua, l’acqua come bene comune e come diritto universale inalienabile, non negoziabile che integra i diritto alla vita. Sostanzialmente questo parere rimette al centro dell’Europa una nuova politica dell’acqua”. ’ Sei mesi di lavoro per redigere il parere, numerosi contributi raccolti attraverso due stakeholders consultation, un’indagine online della Piattaforma Europa 2020, di cui il Presidente Vendola è coordinatore politico e numerosi incontri bilaterali. Questo il percorso che ha portato la Puglia ad assumere, secondo quanto sostenuto da Kevin Morgan docente dell’Università di Cardiff nel suo paper, “una leadership europea nel modo in cui le regioni affrontano i temi dell’acqua e delle energie rinnovabili, grazie alla leadership dinamica del Presidente Vendola” “L’acqua intesa come risorsa scarsa sulla quale costruire politiche pubbliche che possano tutelate e preservare questa straordinaria fonte della nostra vita – ha detto ancora Vendola – noi ci siamo occupati di mettere al centro di questa indicazione alla commissione europea che dovrà scrivere le prossime regole di gestione del ciclo dell’acqua e abbiamo indicato alcuni principi fondamentali. Il primo principio per Vendola è che “l’acqua è un problema di politiche integrate, parlare di acqua significa parlare di agricoltura, di ambiente, di turismo, di industria, di usi domestici. Occorre compiere una rivoluzione per evitare il consumismo idrico”. Secondo principio “non solo chi spreca paga ma anche chi più spreca più paga”. Infine, come terzo principio indicato da Vendola, “la necessità di una strategia globale che metta al centro i bacini idrografici. Non si può immaginare per esempio che la Puglia che non ha fonti idriche non potesse fruire della solidarietà dei vicini bacini idrografici. Su questo punto, abbiamo avuto il dissenso dei quattro delegati austriaci che negavano il principio della solidarietà tra i territori d’Europa”. Cuore del parere è la consapevolezza della centralità del ciclo dell’acqua. “Il ruolo delle autorità locali e regionali – si legge nel parere - deve essere quello di diffondere maggiormente la consapevolezza della centralità del ciclo dell’acqua con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo di soluzioni efficaci e condivise per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Dobbiamo sapere che all´accresciuta pressione antropica sulle risorse idriche si legano effetti indotti, quali ad esempio la scomparsa degli ecosistemi, la perdita di biodiversità, il degrado del suolo, ecc. E che è necessario adottare misure di gestione e di tutela che coinvolgano l´intero spettro delle politiche dell´Unione, in tema di acqua, energia, agricoltura, trasporto, rifiuti, turismo, lotta e adattamento ai cambiamenti climatici, con un approccio integrato e non più settoriale. Vendola poi nel parere ha insistito sulla necessità di “realizzare e recuperare le infrastrutture verdi (aree per l´esondazione controllata, interventi di riforestazione e conservazione dell´ambiente montano, recupero delle fasce ripariali e delle zone umide, , ecc.) così da garantire la difesa idraulica del territorio e, contemporaneamente, conservare la biodiversità, recuperare naturalità ed offrire nuove opportunità turistiche ed occupazionali”. Il parere infine propone la trasformazione dell´attuale Osservatorio europeo della siccità in un Osservatorio idrico europeo, con l’ampliamento delle competenze alla raccolta, validazione e omogeneizzazione delle informazioni ambientali, ora anche disponibili grazie al lancio di nuove piattaforme di monitoraggio a scala Europea.  
   
 

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