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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Luglio 2011
 
   
  PROSECCO: FISSARE PRODUZIONE MINIMA MA TRIESTE SENZA LIMITI

 
   
  Trieste - Almeno 3500 ettari complessivi: è questa la proposta di contingentamento della produzione del Prosecco uscita dalla riunione di oggi a Udine tra l´assessore alle Risorse agroalimentari, Claudio Violino, l´intera filiera vitivinicola, le associazioni sindacali, le cooperative ed i vivaisti. La linea concordata con Violino, che ha esposto a inizio le richieste provenienti dal Consorzio di tutela della doc interregionale Prosecco (composta da 18 rappresentanti del Veneto e 3 del Friuli Venezia Giulia), è quella di proporre una negoziazione con la Regione Veneto per non confermare il limite temporale del 31 luglio 2011 proposto dal consorzio ed ottenere una soglia che non vada sotto i 3500 ettari di superficie regionale a Prosecco. Dall´incontro è emerso che il fenomeno Prosecco va sfruttato, in maniera tale che possa portare dei benefici ai viticoltori che hanno impianti già in essere o in via di definizione, ma si è sostanzialmente trovato un accordo sul contingentamento della produzione affinchè il prodotto Prosecco Fvg possa essere considerato d´eccellenza nonostante i piccoli numeri rispetto ai colleghi veneti. Vinte infine anche le resistenze dei vivaisti che, pur riconoscendo la necessità di un contingentamento, hanno concordato il tetto minimo dei 3500 ettari puntando anche ad un massimo di 4000. Non va infatti dimenticato che il vivaismo viticolo regionale è leader in Italia e nel mondo. La produzione e la superficie a Prosecco sta aumentando di molto rispetto al consumo del vino, quindi per poter mentenere e sostenere il prezzo è necessaria una contingentazione. D´altra parte va anche valutato che il Friuli Venezia Giulia presenta limitate superfici a Prosecco, del tutto inadeguate a benchè minime politiche di mercato del prodotto. Ecco perché la proposta del Consorzio di mettere dei limiti temporali ai nuovi impianti è sembrata inadeguata alle esigenze dei viticoltori friulani e, soprattutto, non in linea con i dati del mercato: la crescita lenta, infatti, permette di effettuare nuovi impianti in più tempo per cui, secondo Coldiretti, ben venga un tetto massimo che permetta crescita e qualità. "Ci siamo trovati politicamente e tecnicamente d´accordo - ha affermato Violino - sul fatto che non è pensabile dare un limite temporale ai nuovi impianti e nemmeno di farlo slittare di un anno. La soglia pattuita mi sembra un compromesso decisamente equilibrato tecnicamente e politicamente". L´assessore ha espresso anche la volontà di lasciare libera da contingentamento l´intera provincia di Trieste che, al suo interno, annovera il toponimo che da il nome al vino. "Il capoluogo giuliano deve rimanere fuori da questa contrattazione - ha spiegato - viste le dimensioni della superficie attualmente coltivata a Prosecco, mentre a quella potenziale credo sia giusto non dare un limite".  
   
 

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