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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2011 |
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CINEMA: LEGGE SALVA "NUOVI CINEMA PARADISO" SICILIANI
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Palermo, 6 luglio 2011 - Approvato, nella seduta dŽaula dellŽAssemblea regionale siciliana del 5 luglio, il disegno di legge: "Nuova disciplina in materia di autorizzazioni allŽinsediamento dellŽesercizio cinematografico". La nuova legge, che accoglie i suggerimenti della commissione di merito dellŽassemblea regionale, intende promuovere la riqualificazione e la diffusione delle sale cinematografiche nel territorio della regione, razionalizzandone la distribuzione e promuovendo le nuove aperture nelle aree periferiche e svantaggiate quali le periferie delle grandi cittaŽ, le aree montane, i centri storici e i comuni minori. LŽassessore al turismo, sport e spettacolo con proprio atto stabiliraŽ i criteri che i comuni dovranno seguire nella concessione di nuove autorizzazioni per la realizzazione, trasformazione e adattamento di immobili da destinare allŽattivitaŽ cinematografica. La norma si propone di aumentare la vivibilitaŽ e la sicurezza degli esercizi adibiti a sale cinematografiche, favorire la presenza delle sale nei centri storici salvaguardando lŽintegritaŽ architettonica originaria degli immobili, garantire lŽapplicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro a tutti gli addetti al servizio cinematografico, favorire uno sviluppo equilibrato delle attivitaŽ assicurando, al contempo, il rispetto della libera concorrenza. "Nella nostra memoria - ha detto lŽassessore Daniele Tranchida - rimane indelebile lŽimmagine dellŽultima scena di " Nuovo Cinema Paradiso" con la piccola sala cinematografica di un paesino siciliano demolita. Oggi corriamo il rischio che cinema multisala, homevideo e pay tv, cancellino del tutto i piccoli cinema monosala, le arene, e i cinecircoli. Con questa legge, ci prefiggiamo di fermare la crisi e con essa la cancellazione di tanti piccoli "nuovi cinema Paradiso. Al contempo miriamo a fare nascere tante altre sale e a favorire lŽutilizzo delle nuove tecnologie". "Si pone da tempo - ha concluso Tranchida - un problema di pluralismo distributivo, di difesa delle produzioni di qualitaŽ e di pari condizioni di accesso al mercato". |
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