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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Luglio 2011
 
   
  GESTIONE RIFIUTI: LA REGIONE VENETO FA LA SUA PARTE E ANCHE DI PIU´PER SCONGIURARE INFILTRAZIONI CRIMINOSE

 
   
  Venezia, 7 luglio 2011 - Non è una competenza regionale ma provinciale: ciononostante la Regione non è mai stata con le mani in mano e nel corso di questi anni si è prodigata per fronteggiare possibili infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali nell’ambito del delicato settore della gestione dei rifiuti. Questa, in estrema sintesi, la risposta dell’assessore veneto all’ambiente, Maurizio Conte, all’interrogazione con la quale il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò chiedeva quali controlli la Giunta attui per scongiurare il pericolo che la criminalità organizzata possa contaminare il sistema veneto del ciclo dei rifiuti. “Osservo preliminarmente – spiega Conte – che la vigilanza in questa materia è di competenza provinciale e non regionale, in quanto le norme stabiliscono che ad essere preposte al controllo dello smaltimento dei rifiuti sono le Province, le quali debbono sottoporre ad adeguate verifiche periodiche i soggetti che raccolgono, recuperano, trasportano, smaltiscono rifiuti e le imprese che producono e movimentano rifiuti pericolosi, con particolare attenzione alla loro origine e destinazione”. “La Regione del Veneto – prosegue l’assessore – ha ugualmente svolto un’intensa azione di prevenzione in questo campo, anche sottoscrivendo un apposito Protocollo d’Intesa con il N.o.e., il Nucleo operativo ecologico dell’Arma dei Carabinieri e l’A.r.p.a.v., l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambiente del Veneto, al fine di rendere più efficaci i controlli sulla gestione dei rifiuti, con particolare riguardo al trasporto transfrontaliero, coordinando al meglio le varie attività di vigilanza in materia ambientale”. “Oggi – conclude Conte –, l’aumento del volume di rifiuti gestiti, in particolare nelle spedizioni transfrontaliere, ci induce a rivisitare quell’intesa, per potenziare l’azione di accertamento delle attività, anche attraverso una politica concordata degli interventi preventivi sul territorio regionale e un’analisi permanente delle criticità ambientali. Insomma, la Regione fa la sua parte e anche di più per evitare il pericolo di infiltrazioni criminose in quest’ambito e scongiurare situazioni di grave illegalità le cui conseguenze devastanti sono ben visibili in altre aree del nostro Paese”.  
   
 

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