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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Luglio 2011
 
   
  SARA´ L´INDICE DI DIPENDENZA ECONOMICA, E NON L´ETA´ PENSIONABILE, A DETERMINARE IL FUTURO FABBISOGNO FINANZIARIO DEI SISTEMI PENSIONISTICI

 
   
  Bruxelles, 11 luglio 2011 - "Per far fronte all´invecchiamento della popolazione in Europa, lo strumento di gran lunga più efficace consiste nello sfruttare al massimo il potenziale di forza lavoro esistente" ha affermato giovedì scorso Leila Kurki, presidente della sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza del Comitato economico e sociale europeo, nel corso di una riunione informale dei ministri del Lavoro e degli affari sociali. Per Leila Kruki, aumentare il tasso di occupazione degli anziani intervenendo sui sistemi pensionistici, rendendo più restrittive le condizioni, indebolendo i diritti o innalzando l´età pensionabile non rappresenta una risposta adeguata. "Va tenuto presente che non sarà il rapporto demografico tra anziani e persone in età lavorativa a determinare il futuro fabbisogno finanziario dei sistemi pensionistici: sarà invece essenziale l´andamento dell´indice di dipendenza economica, ovvero il rapporto fra beneficiari di prestazioni e popolazione attiva". "Se nei prossimi decenni si riuscirà effettivamente nell´Ue a migliorare l´integrazione nel mercato del lavoro delle persone in età lavorativa, sarà possibile mantenere sotto controllo l´aumento del tasso di dipendenza economica", ha affermato Leila Kurki. Il potenziale di forza lavoro è dato, oltre che dai neodiplomati e neolaureati, specialmente dai disoccupati, dalle persone anziane, dai disabili, dalle persone con problemi di salute, dagli immigrati e dai sottoccupati. "Pertanto il problema del mercato del lavoro non consiste nell´offerta di mano d´opera, ma piuttosto nella qualificazione inadeguata o insufficiente della forza lavoro, negli atteggiamenti negativi verso determinati gruppi di persone in cerca di lavoro oltre che, come è ovvio, nella mancanza di posti disponibili", che ne rappresenta l´aspetto più grave", ha proseguito Leila Kurki.in vari Stati membri dell´Ue un grande serbatoio potenziale di forza lavoro è costituito dalle donne. Leila Kurki ha ricordato che "degli orari di lavoro flessibili e adeguati alle esigenze individuali consentirebbero tanto alle donne quanto agli uomini di conciliare meglio il lavoro e la vita familiare". Se l´obiettivo è ritardare il pensionamento, occorre anche fare in modo che i lavoratori possano e vogliano lavorare più a lungo."Bisognerà dunque progettare i posti di lavoro in modo tale che sia possibile rimanerci almeno fino all´età pensionabile stabilita", ma, come Leila Kurki ha fatto notare, ciò comporterà cambiamenti radicali della vita lavorativa.Bisognerà organizzare il lavoro e l´attività gestionale in modo da tenere conto del processo di invecchiamento in tutte le fasi della carriera, adeguando le condizioni e l´ambiente di lavoro alle esigenze dei lavoratori di varie età ed evitando la discriminazione dei lavoratori anziani e gli stereotipi negativi sul loro conto. Rivestono inoltre particolare importanza l´aggiornamento delle competenze professionali e l´assistenza sanitaria preventiva.  
   
 

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