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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Luglio 2011
 
   
  ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI, LA RSA NON DEVE ESSERE L´UNICA RISPOSTA

 
   
  Firenze, 11 Luglio 2011 - Per gli anziani non autosufficienti e fragili la Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) non può e non deve essere l’unica risposta. Né quella definitiva e irreversibile. Le risposte devono essere molteplici, e modulate sulle effettive necessità: soluzioni di bassa soglia, per i casi meno gravi, risposte intermedie tra ospedale e Rsa, assistenza domiciliare, ricovero in Rsa, non definitivo, ma con una rivalutazione periodica. La giunta regionale ha approvato il progetto di revisione della gestione del percorso anziani, messo a punto dalla Società della Salute di Firenze e dalla Asl 10, che prevede una serie di azioni di breve e medio periodo, da realizzarsi comunque entro un anno, per dare soluzione all’attuale situazione di criticità dell’area fiorentina. “Il progetto – chiarisce l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – verrà condotto dalla Sds di Firenze, in collaborazione con la Asl 10 e il Comune di Firenze. Nel corso degli anni, il sistema dell’offerta per gli anziani a Firenze si è radicato in particolare nella risposta Rsa, che in effetti in alcuni casi è l’unica attuabile. Ma è necessario lavorare sull’appropriatezza, definendo un ventaglio di offerte, che devono essere considerate come un continuum di presa in carico. La Rsa non deve essere vista come destinazione finale, ma è necessaria una flessibilità di soluzioni a maggiore o minore impegno, in proporzione alla variazione del bisogno dell’anziano in quel momento. L’obiettivo è quello di dare risposte personalizzate, individuando la soluzione migliore per ciascun caso, e sollevando le famiglie da carichi e impegni spesso molto pesanti”. Attualmente a Firenze sono 360 le persone in lista di attesa per il ricovero in Rsa, e 1.300 per i contributi per assistenti domiciliari e assegni di cura. Il progetto messo a punto da Sds di Firenze e Asl 10, e approvato dalla giunta, prevede una riorganizzazione del sistema e una ridefinizione del mix dell’offerta. All’unità di Valutazione Multidisciplinare (Uvm) il compito di valutare, e rivalutare periodicamente, i singoli casi, individuando di volta in volta la soluzione più appropriata: contributo badante, assistenza domiciliare, centri diurni, ricoveri temporanei di sollievo in Rsa, ricoveri intermedi, ricovero in Rsa. L’obiettivo è l’azzeramento delle liste di attesa. Firenze è la città più “vecchia” in Toscana. Al primo gennaio 2010 la popolazione fiorentina era composta dal 25,7% di ultra65enni, rispetto alla media regionale del 23,2%. L’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra le persone anziane e i giovani fino a 14 anni è pari al 218,3%, contro il 184,1% della Toscana e il 144% nazionale. Ancora più critico il livello di dipendenza, cioè il rapporto tra le persone inattive (sotto i 14 e sopra i 65 anni) e coloro che le dovrebbero sostenere economicamente (le persone tra 15 e 64 anni), che a Firenze ha raggiunto quasi il 60%, rispetto al 56% della Toscana e il 52% dell’Italia. Aumenta la proporzione degli ultr80enni, che con più probabilità hanno bisogno di aiuto, sia da un punto di vista sanitario che sociale. A Firenze, ogni 100 residenti ci sono quasi 9 anziani con 80 anni o più (in Italia sono il 6%). Gli anziani soli a Firenze sono 30.760 (un anziano su 3 vive da solo). Gli anziani soli con più di 75 anni sono 20.603, quelli con più di 80 sono 14.655. Ovviamente, l’invecchiamento della popolazione comporta un aumento della rilevanza delle patologie croniche.  
   
 

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